Arsenicum album è un rimedio omeopatico “polincresto”, ovvero in grado di alleviare i sintomi di più apparati contemporaneamente.
Il sintomo principe del rimedio è il bruciore, caratteristica di tutte le patologie “arsenicum”: la cistite sarà caratterizzata da minzioni brucianti, la congiuntivite avrà lacrimazione acre, così come il raffreddore, etcetc. Inoltre l’individuo “arsenicum” sarà estremamente debole, freddoloso e assetato di bere ma a piccoli sorsi.
Nella teoria omeopatica, questi altro non sono che i sintomi causati dall’avvelenamento di arsenico.
E proprio sulla base di questa teoria, Belon e Banerjee nel 2007 hanno organizzato ben due studi scientifici per valutare l’efficacia del rimedio arsenicum per prevenire e curare l’avvelenamento dovuto all’acqua contaminata con arsenico.
Milioni di persone, infatti, sono a rischio avvelenamento a causa della contaminazione delle falde acquifere con arsenico.
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In un suo famoso aforisma, Pascal paragona l’uomo ad una canna al vento, per descriverne l’assoluta precarietà e la dipendenza da tutto ciò che lo circonda.
Se la canna è per eccellenza qualcosa di precario dunque, immaginate quanto lo possa essere un animaletto che a questa si aggrappa: sembra destinato ad essere completamente in balìa degli eventi.
Tuttavia, chiunque abbia mai avuto a che fare con i pidocchi sa che non è proprio così: questi parassiti riescono a restare aggrappati ai capelli in modo a dir poco sorprendente. Per liberarsi da questi insistenti ospiti si è provato dunque di tutto: tra i tanti, il metodo tradizionale più efficace sembra essere quello dello shampoo d’aceto, che però non funziona in tutti i casi e lascia sempre un odore sgradevole sulla cute.
Ecco perché si sono studiate le opzioni che ci arrivano dal mondo naturale, sfruttando i principi attivi vegetali più appropriati.
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Cos’hanno in comune l’ipertrofia prostatica e l’alopecia?
Se sfortunatamente si viene colpiti da ipertrofia prostatica, così come da alopecia androgenetica, la soluzione può essere la stessa: finasteride.
La finasteride è un inibitore specifico della 5alpha-reduttasi, enzima intracellulare responsabile della conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT, responsabile dell’ipertrofia prostatica). L’azione del principio attivo si manifesta sia a livello prostatico, sia a livello del cuoio capelluto. Infatti, il DHT è il principale responsabile della alopecia androgenetica negli uomini geneticamente predisposti.
Se da un lato la finasteride si rivela in grado di ridurre i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna, in particolare: volume della prostata e flusso urinario, dall’altro è anche in grado di rinfoltire il cuoio capelluto.
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Di rimedi “non convenzionali” contro la psoriasi ne abbiamo parlato la settimana scorsa (QUI).
La psoriasi, malattia cronica infiammatoria della pelle, è un’affezione recidiva, con patogenesi autoimmuniatria e ambientale.
La patologia si può manifestare in diverse accezioni: pustolosa, a placche, guttate, inversa o eritrodermica.
La psoriasi a placche è la forma più comune: si caratterizza da zone di pelle ispessita (placche) che generalmente si localizzano nei gomiti, nelle ginocchia, nella parte bassa della schiena, sulle mani e piedi.
Le terapie convenzionali prevedono il trattamento della fase acuta con creme cortisoniche, trattamento giustificato dalla componente immunitaria della patologia, e la prevenzione con creme dermatologiche per ottimizzare la fisiologica struttura cutanea.
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