In un suo famoso aforisma, Pascal paragona l’uomo ad una canna al vento, per descriverne l’assoluta precarietà e la dipendenza da tutto ciò che lo circonda.
Se la canna è per eccellenza qualcosa di precario dunque, immaginate quanto lo possa essere un animaletto che a questa si aggrappa: sembra destinato ad essere completamente in balìa degli eventi.
Tuttavia, chiunque abbia mai avuto a che fare con i pidocchi sa che non è proprio così: questi parassiti riescono a restare aggrappati ai capelli in modo a dir poco sorprendente. Per liberarsi da questi insistenti ospiti si è provato dunque di tutto: tra i tanti, il metodo tradizionale più efficace sembra essere quello dello shampoo d’aceto, che però non funziona in tutti i casi e lascia sempre un odore sgradevole sulla cute.
Ecco perché si sono studiate le opzioni che ci arrivano dal mondo naturale, sfruttando i principi attivi vegetali più appropriati.
Uno studio del 2010 ha comparato ben 3 prodotti per il trattamento dei pidocchi nei bambini.
Il primo era un composto di olii essenziali di melaleuca e lavanda, due piante di cui abbiamo parlato in altre occasioni. C’erano poi un prodotto volto a soffocare i pidocchi e un altro a base di piretrine e piperonyl butoxide. Quest’ultimo è un antiparassitario con modesta o quasi nulla attività contro gli insetti: associandolo però con le piretrine, la sua attività insetticida incrementa fino a dodici volte.
Il prodotto a base di olii essenziali e quello che agisce per soffocamento sono stati applicati 3 volte: all’inizio della terapia, dopo la prima e dopo la seconda settimana.
Il prodotto con piretrine invece è stato applicato solo 2 volte (al primo giorno e al settimo). Al termine del trattamento, si è valutata la presenza dei pidocchi vivi e, in particolare, delle loro uova, chiamate lendini.
Sono le uova infatti il principale obiettivo dei trattamenti anti-pidocchi: eliminando queste ultime si impedisce la proliferazione di nuove generazioni. Ebbene, la percentuale di soggetti liberi da lendini è stata del 97.6%, sia in chi era stato trattato con gli olii essenziali, sia in chi aveva usato il prodotto a soffocamento. Molto più bassa è stata invece la percentuale di soggetti senza uova nel gruppo trattato con piretrine e piperonyl butoxide (appena il 25%).
Lo studio ha voluto così dimostrare che i prodotti a base di olii essenziali e di soffocamento offrono quantomeno una valida alternativa ai classici prodotti a base di piretrine.
Fonti: