Cos’hanno in comune l’ipertrofia prostatica e l’alopecia?
Se sfortunatamente si viene colpiti da ipertrofia prostatica, così come da alopecia androgenetica, la soluzione può essere la stessa: finasteride.
La finasteride è un inibitore specifico della 5alpha-reduttasi, enzima intracellulare responsabile della conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT, responsabile dell’ipertrofia prostatica). L’azione del principio attivo si manifesta sia a livello prostatico, sia a livello del cuoio capelluto. Infatti, il DHT è il principale responsabile della alopecia androgenetica negli uomini geneticamente predisposti.
Se da un lato la finasteride si rivela in grado di ridurre i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna, in particolare: volume della prostata e flusso urinario, dall’altro è anche in grado di rinfoltire il cuoio capelluto.
È stata provata l’efficacia dell’assunzione orale di Finasteride alla dose di 1 mg/die associata ad una lozione al 5% di minoxidil, rispetto al solo trattamento o con finasteride o minoxidil, per il trattamento dell’alopecia androgenetica.
Dopo 12 mesi di trattamento, il 94% dei pazienti trattati con la combinazione dei principi attivi (rispetto all’80% della sola finasteride e 59% del solo minoxidil) hanno riportato un incremento significativo del numero di capelli.
Tuttavia, la somministrazione orale di finasteride può presentare alcuni effetti collaterali (in primis ginecomastia e perdita della libido). Per ovviare a questi inconvenienti, dei ricercatori indiani hanno provato l’efficacia dell’applicazione di finasteride direttamente sul cuoio cappelluto.
Lo studio prevedeva la somministrazione per 6 mesi o di finasteride per via orale (1mg/die), oppure di una lozione all’1% di finasteride.
Entrambi i trattamenti hanno registrato miglioramenti nella densità dei capelli, spessore degli stessi e una riduzione dell’area calva.
...e si torna tutti dal barbiere!
Luca Guizzon
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