Quando parliamo di Antroposofia, intendiamo un ampliamento della medicina convenzionale.
Venne sviluppata a partire dal 1920 dal Dott. Rudolf Steiner in collaborazione con la Dott.ssa Ita Wegman. Questa medicina inaugura un metodo conoscitivo dell’uomo che lo vede integrato in tutti gli aspetti in cui la sua vita si realizza: ciò rende possibile una visione unitaria e razionale di fisiologia, patologia e terapia e, nello specifico, i rimedi antroposofici prestano attenzione all’aspetto individuale dei fenomeni patologici.
Per la medicina Antroposofica l’uomo è l’essere vivente più fragile e maggiormente soggetto ad ammalarsi.
Malattia e guarigione coinvolgono l’uomo intero nei vari aspetti della sua esistenza, e possono essere indagate solo tenendo conto di tutti questi vari aspetti, materiali e immateriali. La salute è il risultato del raggiunto equilibrio tra due forze polarmente contrapposte, sempre presenti all’interno dell’uomo: forze distruttive di malattia da un lato e forze costruttive di guarigione dall’altro.
Leggi tutto...
Avevamo già parlato del Partenio come efficace prodotto contro il mal di testa.
L’interesse attorno alla pianta è però talmente alta che si stanno cercando i modi migliori per amplificarne i risultati, studiando le combinazioni migliori con altri fitofarmaci. Tutte affinità che aumentano la gamma di opzioni terapeutiche che partenio sembra offrirci.
Anche se il meccanismo d’azione contro il mal di testa non è stato del tutto chiarito, l’ipotesi più probabile è che l’effetto sia dovuto al blocco dei recettori per la serotonina: sia il partenio che il salice si sono dimostrati efficaci in questa campo, riuscendo addirittura a completarsi a vicenda quando usati insieme. Ecco perché si è ipotizzato che la combinazione possa dare un effetto superiore sull’emicrania, rispetto all’estratto di partenio preso da solo.
Nel 2006 si è dunque proceduto con il test vero e proprio.
Leggi tutto...
E noi che abbiamo aspettato il 2012 per avere i primi preparati a base di cannabis...
Ci sarebbe bastato analizzare alcuni integratori per scoprire che una aciletanolamina (la palitoiletnaolamide o PEA), scoperta ancora nel 1950 nel tuorlo dell’uovo, agisce come analogo dell’anandamide, ovvero come un cannabinoide.
Infatti, questa molecola attiva i recettori per endocannabinoidi di tipo 2 (CB2) (come il cannabidiolo, o CBD, presente nel Bediol o nel Bedrolite) e di tipo 1 (come il tetraidrocannabinoide, o THC, del Bediol e Bedrocan) esercitando un’interessante azione antiinfiammatoria e antidolorifica.
Inizialmente la PEA era stata identificata come agente antiallergico e antiinfluenzale, questo perché in grado di ridurre l’infiammazione periferica (inibendo la COX2) e la de-granulazione dei mastociti (responsabili della risposta allergica).
Gli ultimi studi suggeriscono un’efficacia di questo composto in molte aree terapeutiche, come gli eczemi, il dolore, il prurito e la neurodegenerazione, senza particolari effetti collaterali.
La PEA, una volta assunta per via orale, si distribuisce soprattutto a livello cerebrale e cardiaco, con una preferenza per l’ipotalamo (dove può rilassare la muscolatura liscia, regolare la pressione cardiaca, l’appetito, etc).
Leggi tutto...
Mai come in questo caso è dovuta una premessa: la vaccinazione antiinfluenzale (disponibile dal 7 novembre anche direttamente presso la Medicina di Gruppo Integrata: "Insieme per la salute") è il metodo principe e più efficace per evitare di ritrovarsi a passare una settimana (quando basta) a letto tra brividi e febbre alta.
Soprattutto, diventa essenziale per le categorie a rischio (anziani e bambini).
E questo prescinde dalle teorie complottistiche o pseudo-scientifiche contro i vaccini che si possono ritrovare scritte e pubblicizzate da “scienziati” da baraccone.
Se vogliamo ambire ad evitare di far parte delle sfortunate 8000 persone non vaccinate che ogni anno vengono a mancare a causa della “semplice” influenza (e delle conseguenze che essa comporta), un passaggio dal medico curante potrebbe essere un’idea ottima.
Proprio per aumentare ulteriormente l’efficacia (già altissima) della vaccinazione, si può integrare la stessa anche con dei rimedi omeopatici, che riescono a stimolare ed attivare ulteriormente il sistema immunitario contro il virus influenzale. Anche se questi rimedi hanno attività a-specifica e non selettiva come il vaccino.
Leggi tutto...