Che il miele possa aiutare per la tosse, lo sapevamo un po’ tutti.
Capire però se è adatto ai bambini richiede il supporto di studi scientifici, soprattutto per quanto riguarda dosi ed effetti specifici.
Presentiamo allora qui di seguito due ricerche: una si concentra sulla tosse non-specifica, cioè non collegata ad una particolare malattia; e l’altro sulla fastidiosa tosse notturna.
Il primo studio ha valutato l’effetto non solo di una dose singola, ma di dosi multiple di miele millefiori, in bambini con tosse pediatrica non specifica.
I risultati sono stati poi comparati con quelli derivati da una terapia standard, a base di destrometorfano e levodropropizina (due tra gli antitussivi più diffusi, che però possono presentare qualche lieve effetto collaterale).
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La caratatta è il risultato dell’invecciamento accelerato dell’occhio, causato da stress ossidativo e disidratazione.
Lo stress ossidativo, nel caso di occhio con cataratta è dovuto principalmente alla presenza di ioni metallici (tre volte superiori rispetto all’occhio normale).
Se una sana dieta ed una corretta idratazione sono due delle strategie da perseguire per prevenire lo sviluppo di questa patologia, un’opzione che gli oculisti prendono in considerazione è l’utilizzo di colliri a base di EDTA per rallentarne la progressione o migliorare l’esito di un intervento.
L'acido etilendiamminotetraacetico (EDTA) è un acido carbossilico; in particolare è un acido tetracarbossilico dotato inoltre di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti all'azoto.
Queste caratteristiche fanno dell'anione etilendiamminotetraacetato un legante esadentato, in grado di chelare ioni metallici.
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Anodorhynchus hyacinthinus: questo è il nome del pappagallo volatore più grande al mondo, originario del Perù e altrimenti conosciuto con il nome di Ara giacinto.
Oltre al suo piumaggio deliziosamente colorato che ama sfoggiare, l’ara giacinto passa le giornate a sgranocchiare pasti a base di semi, di cui è ghiotto.
Nonostante questi semi siano ricchi in alcaloidi, sostanze chimiche tossiche, l’Ara giacinto raggiunge tranquillamente gli 80 anni di età.
Il segreto della sua longevità viene ricondotto anche a una curiosa abitudine che lo vede recarsi al fiume dopo pasto per beccare una copiosa quantità di argilla, della quale sfrutta le potenzialità detossificanti.
L’Argilla altro non è che un silicato di alluminio che compone il 42% delle terre emerse del nostro pianeta e che si trova in diverse colorazioni a seconda della quantità di Ferro che contiene e dello stato di ossidazione dello stesso: avremo argille bianche (prive di Ferro), verdi (contenenti Fe2+, facilmente assimilabili dal nostro intestino), e rosse (contenenti Fe3+).
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Alcuni studi recenti permettono di parafrasare il famoso slogan del thè deteinato: sembra esserci un efficace aiuto naturale per chi soffre di insufficienza cardiaca, e si chiama biancospino.
Non sappiamo dire se è buono anche nel gusto, dato che le pillole con gli estratti naturali sono del tutto insapore.
Cerchiamo piuttosto di capire che effetti può avere sul cuore.
Già nel 2003 si era provata l’efficacia e la sicurezza di un estratto di biancospino, in pazienti con questo delicato disturbo. In un esperimento durato otto settimane, 143 pazienti sono stati divisi in due gruppi e trattati per 3 volte al giorno: chi con l’estratto naturale, chi con del placebo.
Si sono misurate la pressione sanguinea, la frequenza cardiaca e la tolleranza allo sforzo fisico, usando il classico test della bicicletta. Il risultato è stato che i pazienti trattati col biancospino hanno visto aumentare la loro tolleranza all’esercizio: in media, pedalando, hanno prodotto 8,3 watt di energia in più rispetto al gruppo di controllo.
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