La medicina Antroposofica pone molta importanza nella nostra pelle: essa è l’organo di separazione tra noi e il resto del mondo, tra ciò che è dentro di noi e ciò che è fuori di noi.
Dotata di grande capacità rigenerativa e di scambio, è spesso utilizzata per trattamenti esterni (impacchi, impiastri, massaggi, bagni) che si rivelano utili per migliorare le condizioni di organi interni.
Una pratica molto comune nei trattamenti antroposofici è quella di immergere il paziente in vasche contenenti particolari miscele di olii essenziali disperse in acqua calda e studiate caso per caso. Questi bagni in dispersione oleosa vengono preparati avvalendosi di uno strumento molto particolare: l’apparecchio Junge.
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Nonostante si conosca da sempre, non si sa ancora molto bene come la pappa reale agisca sul nostro organismo.
Eppure porta un nome importante, ed è senza dubbio un nutrimento pregiato: le api operaie lo producono solo per le larve e per l'ape regina: le prime la mangeranno solo nei primi tre giorni di vita, la seconda invece ne approfitterà sempre, perché dalla pappa reale ricava il nutrimento necessario per sviluppare le ovaie ed essere fertile.
A livello umano, la pappa reale viene commercializzato come integratore alimentare. Oltre ad una buona riserva d’acqua, contiene infatti il 4,5% di grassi, il 14,5% di carboidrati, il 13% di proteine, oltre a vitamine (soprattutto B5) e minerali.
Un alimento completo, verrebbe da dire. Ma ha qualche effetto benefico sulla salute?
In molti ne dubitano, compresi organismi internazionali per la sicurezza alimentare, come la FDA americana e la corrispettiva organizzazione europea. Eppure, qualche studio a riguardo negli ultimi anni è stato pubblicato, anche riguardo malattie importanti, come le cardiovascolari.
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L’efficacia della palmitoiletanolamide (PEA) nel trattamento del dolore neuropatico è stata già analizzata in un precedente articolo.
Durante la ricerca bibliografica svolta, ci siamo imbattuti in altre pubblicazioni che suggeriscono l’uso di questo principio attivo anche per il trattamento della dermatite atopica nei cani.
La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cutanea che, sostenuta da agenti allergizzanti, porta alla perdita del pelo e ad uno stato irritativo nel cane (prurito e dolore).
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Doderlein era un ginecolo tedesco che, nel 1892 scoprì nell’apparato genitale femminile alcuni batteri.
Tali batteri, ribattezzati in seguito “Flora del Doderlein”, fanno capo al genere lactobacillus e alle specie acidophilus, rhamnous e plantarum.
Il nome di questi batteri deriva dalla loro capacità di digerire il glicogeno producendo come sostanza di scarto l’acido lattico, sostanza che consente di portare il pH della zona vaginale tra il 4 ed il 4,5.
Il mantenimento del corretto valore di pH è cruciale in quanto rende la zona inadatta alla colonizzazione da parte di batteri o funghi patogeni od opportunisti (vaginiti e candidosi).
Ma non è solo regolando il pH che questi fermenti lattici proteggono l’apparato genitale femminile. Infatti, producono veri e propri antibiotici naturali: perossido di idrogeno, biosurfattanti e batterionicine, competono (e dominano) per i nutrienti e i recettori che permettono l’adesione alla mucosa e lo sviluppo di colonie.
Tutto questo può venire danneggiato dall’utilizzo di farmaci antibiotici, che eliminano sia i batteri patogeni che la flora batterica del doderlein, alterando lo stato fisiologico della mucosa intima.
Proprio per questo, negli ultimi anni si fa sempre più forte la richiesta di una terapia che abbia come scopo il mantenimento della corretta flora batteria, che da sola è in grado (come si è potuto vedere) di predisporre rimedi agli attacchi dei patogeni.
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