Il bambù non è solo il cibo preferito del Panda.
Questo è quanto affermano studi clinici ed insigni medici antroposofi che da anni lo usano in terapia come supporto per tutte le patologie che interessano la colonna vertebrale.
Questa pianta riveste da sempre un ruolo principe nella medicina tradizionale asiatica, ed è molto presente anche nella vita quotidiana, tanto da entrare in alcuni detti come "del pranzo si può fare a meno, ma una casa di bambù si deve avere".
Sarà solo nel 1951 che questa pianta entra a far parte dei rimedi utilizzati nella terapia antroposofica. Il merito fu dei dottori Gisbert Husemann e Alexander Bruns, che presero in considerazione il bambù come possibile alleato per i disturbi alla spina dorsale, considerandolo come simbolo naturale di una sana colonna vertebrale.
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Il caffè è una delle bevande più diffuse e consumate al mondo.
Al di là del gusto, il suo enorme successo è sicuramente legato agli effetti che provoca sull’organismo e, in particolare, alla presenza di caffeina.
Quest’ultima, a seconda di chi la descrive, passa dall’essere considerata un eccitante elisir vegetale all’essere evitata come dannosa droga legalizzata.
Analizzare tutti i pro e i contro del consumo del caffè sarebbe impresa titanica; cerchiamo allora in poche righe di diradare qualche dubbio su tre convinzioni largamente diffuse.
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L’arginina è un aminoacido presente nelle proteine di tutte le forme viventi. Normalmente il nostro corpo è in grado di produrne quantità sufficienti al suo fabbisogno ma in alcune situazione come traumi ed ustioni, è necessaria l’integrazione.
L’aminoacido si trova in tutte le proteine animali e vegetali, anche se quest’ultime sono le più ricche di arginina.
Nel nostro organismo, oltre alla sintesi proteica, l’arginina viene utilizzata per detossificare l’organismo dai composti azotati derivati dal catabolismo aminoacidico e per formare molecole quali l’ossido nitrico (regolatore del sistema immunitario, cardio-vascolare e nervoso), la creatina (molecola energetica muscolare), il glutammato (neurotrasmettitore) e può essere convertita in glucosio o glicogeno qualora ci sia la necessità di molecole energetiche da parte dell’organismo.
Per queste sue proprietà, viene suggerita per la prevenzione ed il trattamento di alcune patologie cardiovascolari (aterosclerosi, ipertensione, iperlipidemia ed angina pectoris) così come in alcune forme di infertilità maschile e di disordini renali.
Controverso è ancora l’utilizzo dell’arginina per l’incremento della massa muscolare e delle prestazioni fisiche. Infatti, se è vero che l’integrazione con arginina può limitare l’aumento di peso (risultato per ora osservato solo nei topi) ed aumentare i livelli di ormone della crescita e prolattina, non sono stati condotti studi scientifici per verificarne l’efficacia sull’uomo sano.
Gli studi, per il momento, si sono concentrati principalmente su situazioni cliniche importanti, come la distrofia muscolare di Duchenne.
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Parliamo sempre di intestino, e parlando di intestino come non considerare i “residenti” autorizzati.
Se è vero che i bifidobatti sono I primi batteri che riceviamo appena nati (circa il 95% della flora batterica nei primi mesi di vita), possono essere utili anche per ripristinare l’equilibrio intestinale in caso di colite ulcerosa.
Questa è la supposizione da cui sono partiti Tamaki e Nakase per sviluppare un protocollo di trattamento a base di bifidobatterium longum 536 (BB536) in pazienti con colite ulcerosa.
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria intestinale che colpisce esclusivamente il colon.
Lo sviluppo della malattia può alternare fasi di quiescenza a fasi di ri-acutizzazione, a seguito di svariati fattori quali stress, alimentazione o agenti infettivi in quanto ha comunque alla base uno squilibrio del Sistema immunitario.
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