Nonostante si conosca da sempre, non si sa ancora molto bene come la pappa reale agisca sul nostro organismo.
Eppure porta un nome importante, ed è senza dubbio un nutrimento pregiato: le api operaie lo producono solo per le larve e per l'ape regina: le prime la mangeranno solo nei primi tre giorni di vita, la seconda invece ne approfitterà sempre, perché dalla pappa reale ricava il nutrimento necessario per sviluppare le ovaie ed essere fertile.
A livello umano, la pappa reale viene commercializzato come integratore alimentare. Oltre ad una buona riserva d’acqua, contiene infatti il 4,5% di grassi, il 14,5% di carboidrati, il 13% di proteine, oltre a vitamine (soprattutto B5) e minerali.
Un alimento completo, verrebbe da dire. Ma ha qualche effetto benefico sulla salute?
In molti ne dubitano, compresi organismi internazionali per la sicurezza alimentare, come la FDA americana e la corrispettiva organizzazione europea. Eppure, qualche studio a riguardo negli ultimi anni è stato pubblicato, anche riguardo malattie importanti, come le cardiovascolari.
Oggigiorno quest’ultime rappresentano la prima causa di morte al mondo. In particolare, l'aterosclerosi, che è l’infiammazione delle pareti delle arterie dovuta all'accumulo dei grassi, è responsabile della maggioranza dei casi di scompenso cardiaco e di arteriopatie.
Nel 2007, un gruppo giapponese ha effettuato uno studio per valutare gli effetti della pappa reale sui livelli di grassi del sangue. Punto debole della ricerca: hanno coinvolto appena 15 volontari. Punto forte: i risultati sembrano suggerire che l’assunzione di pappa reale sia in grado di ridurre il colesterolo totale e il colesterolo cosiddetto “cattivo” (LDL), proprio quello che fa accumulare i grassi nelle arterie.
Non hanno invece osservato alcuna differenza nella quantità totale di trigliceridi né del colesterolo “buono” (HDL) che invece servirebbe a rimuovere il colesterolo in eccesso dai tessuti.
Di più ampio spettro, è stato un altro lavoro del 2012: stavolta sono stati coinvolti 60 volontari per ben sei mesi, e si sono registrati più valori sanguigni. Metà dei volontari (30) ha ingerito 300g di pappa reale al giorno e l’altra metà ha avuto un trattamento placebo.
In particolare, nel gruppo che ha assunto la pappa reale è stato riscontrato:
1) una più elevata produzione di globuli rossi, addetti a trasportare l’ossigeno a tutto il corpo;
2) una maggiore tolleranza al glucosio, che potrebbe rivelarsi utile in persone affette da diabete di tipo due, e
3) una generica migliore salute mentale.
Risultati importanti dunque, che gli studiosi ipotizzano essere dovuti ad una produzione extra di testosterone, che sembrerebbe essere l’effetto primario della pappa reale.
Per il futuro, sarà interessante concentrarsi su due fronti: uno, capire se questi risultati possono essere confermati; due, individuare quali siano le componenti della pappa reale che danno il beneficio ricercato.
Solo in questo modo si potranno scongiurare eventuali controindicazioni o allergie, che sono proprio il motivo per cui le agenzie governative sono dubbiose in merito a questo prodotto dell’alveare.
Riccardo Carli
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