7 beagle con diarrea cronica da oltre 30 giorni. Cosa fare?
Firas e Wstermarck hanno pensato di utilizzare un antibiotico, non molto conosciuto, appartenente alla classe dei macrolidi: la tilosina.
Questo antibiotico ad ampio spettro (attivo sia contro batteri gram + che, in misura più ristretta contro i gram -, per coloro a cui piacciono dati “tecnici”), alla dose di 20 mg/kg per 10 giorni ha risolto la diarrea che, però si è ripresentata dopo 3 settimane.
Così, vedendo che il trattamento con farmaci antifungini o altri antibiotici non sortiva effetto, gli studiosi hanno pensato di modificare la dieta da “molto digeribile per cuccioli” a “per cani adulti”.
Le feci continuavano a restare morbide in alcuni casi, così, dopo 3 mesi di correzione di dieta, gli studiosi hanno ri-somministrato la tilosina alle stesse condizioni del primo trattamento.
E finalmente le feci sono diventate sode e sono rimaste tali per almeno 3 mesi.
Cibo e tilosina, quindi, assieme per estirpare la diarrea cronica.
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La betulla viene anche detta “albero della saggezza”.
Sicuramente è un albero dalle numerose proprietà salutistiche, che si raggiungono sia con l’utilizzo delle foglie, che con l’uso di preparati a partire dal tronco della stessa.
Dal tronco, infatti, si ricava la linfa di betulla, che viene raccolta all’inizio del mese di marzo, praticando dei fori obliqui sul tronco dell’albero a circa un metro da terra.
In questi fori vengono quindi inseriti dei tubi, dai quali sgorga la linfa dell’albero in grandi quantità: si pensi che una pianta con diametro del tronco di 50cm riesce a produrre quasi un litro al giorno di linfa.
Nella pratica gemmoterapica, la linfa di betulla viene consigliata come drenante e per il trattamento della cellulite. Riduce contemporaneamente l’impastamento della pelle e la componente algica oltre alla ritenzione idrica tipica dell’inestetismo.
Sempre dal tronco si può ricavare un liquido oleoso, noto come catrame vegetale di betulla che viene utilizzato, per trattare eczemi e psoriasi. Si è osservato, infatti, che le proprietà cheratolitiche ed antiinfiammatorie del catrame vegetale bloccano la replicazione eccessiva delle cellule basali dell’epidermide, condizione alla base per le patologie dermatologiche citate.
Ma parlando di betulla non possiamo dimenticarci delle foglie di questa pianta.
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La torba è una roccia sedimentaria organogena, appartenente alla famiglia dei carboni che si forma quando, in presenza di particolari condizioni atmosferiche, la decomposizione di specie vegetali e animali viene effettuata da batteri anaerobici, che operano, di fatto, una decomposizione incompleta.
L'attività di questi batteri forma un residuo non utilizzabile dai vegetali come nutrimento che col tempo può accumularsi, dando origine a depositi più o meno consistenti, solitamente indicati con il nome di "torbiere".
Nella torba strati di piante inumidite e non decomposte completamente si ammucchiano l'uno sull'altro, in quello che è un processo di morte rimasto in sospeso.
Ma anche nell'uomo possiamo trovare uno strato fluido in cui la decomposizione resta in sospeso: si tratta del tessuto connettivo intermedio mesenchimale.
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Conclusione del restyling per il laboratorio della Farmacia Campedello, che si candida così a diventare una delle farmacie di riferimento in tutto il Veneto per quanto riguarda la produzione di fiale iniettabili, colliri e antitumorali.
Quest’ultime si affiancano ad una consolidata esperienza trentennale nella produzione di fitofarmaci: le preparazioni a base di principi attivi naturali che riscuotono sempre più i favori della clientela.
Su tutti i punti sopra menzionati i numeri parlano chiaro: Farmacia Campedello era già l’unica in provincia a vantare il conseguimento di un master specifico per la preparazione di fitoterapici; ora, con il nuovo laboratorio, diventerà l’unico centro vicentino ad essere pienamente in regola per la produzione di chemioterapici e colliri, nonché l’undicesimo laboratorio farmaceutico in Italia a fare fiale iniettabili.
Progetto ambizioso dunque, con due partner prestigiosi per massimizzarne la sicurezza e l’efficacia: il reparto di microbiologia dell'Ospedale di Vicenza garantirà infatti i controlli microbiologici necessari, mentre la facoltà di Farmacia dell’Università di Padova sarà il punto di riferimento in chiave gestionale.
Dopo due anni di preparazione e un investimento importante, è giunto finalmente il momento di mettere a disposizione di medici e pazienti tutto il nostro potenziale!