Certo, nella cultura cinese l’importanza viene rivolta sopratutto al benessere totale dell’individuo.
Corpo e mente, pensieri e sintomi fisici sono intimamente legati secondo la medicina tradizionale cinese. Per questo la medicina cinese si può definire a buona ragione “olistica” e l’applicazione più caratteristica e presente nel nostro territorio è l’agopuntura.
L’agopuntura prevede l’introduzione (non dolorosa) di piccoli aghi in particolari zone del corpo al fine di ottenere una risposta terapeutica e la remissione dei sintomi. Le zone sono state individuate nel corso di millenni dai medici cinesi e ancora non si riesce a comprendere esattamente la “particolarità” di queste zone.
Tuttavia, la ricerca scientifica moderna ne sta dimostrando sempre più l’utilità per curare le più diverse patologie: dall’insonnia al mal di schiena, dalla cefalea all’ipertensione, passando per gastriti e dermatiti.
Non solo, il ruolo del medico nella medicina tradizionale cinese non è solo quello di porre rimedio allo squilibrio o alla patologia: il medico doveva essere in grado di prevenire il manifestarsi dei sintomi e della malattia.
Quindi la pratica dell’agopuntura oltre a risolvere numerose patologie, riesce soprattutto a prevenirne la ricomparsa.
Alla base di quest’impostazione terapeutica c’è un profondo approccio filosofico che benchè espresso con termini da comprendere è alla base di profonde verità che la medicina occidentale ha impiegato secoli per comprendere. Basti pensare alla correlazione tra pressione arteriosa e reni: per I cinesi, l’interazione tra Cuore e Reni (intesi sia come organo fisico, che come “organo cinese”) per la regolazione della pressione era già chiara da 1000 anni fa.
Negli utlimi anni, la medicina cinese ha trovato utilizzo anche in campi se vogliamo meno “gravi” ma comunque che possono ridurre il benessere delle persona.
È entrata anche nel campo estetico con l’aculifting.
Leggi tutto...
Le vampate di calore sono forse uno dei sintomi più caratteristici e disturbanti della menopausa (e per questo ne avevamo già parlato QUI e QUI).
Si manifestano, solitamente, come una sensazione di calore, accompagnata da aumento dei battiti cardiaci e sudorazione. Le parti interessate sono congestionate e dopo il “flash” la persona avverte improvvisi tremiti di freddo.
L’eziologia alla base delle vampate è da ricercarsi nel calo dei valori ormonali che si presenta nel periodo della menopausa.
La terapia ormonale “classica” può presentare effetti collaterali, quali aumento di rischi trombotici, che sembrano dovuti all’utilizzo di molecule “non self”. Proprio per questo, negli utlimi anni numerosi ginecologi stanno considerando sempre più il ricorso all’utilizzo di ormoni bioidentici. Tali ormoni, soprattutto se assunti per via transdermica, possono offrire un miglior profile rischio/beneficio proprio perchè molecolarmente identici agli ormoni che naturalmente il nostro corpo produce.
Leggi tutto...
La meditazione è una pratica che trova le sue radici in antiche medicine, come l’ayruvedica, da dove è pervenuta anche a noi come “Yoga”.
Se oggi viene considerate sopratutto una pratica per ridurre lo stress e l’ansia, nelle medicine orientali la meditazione può considerarsi una vera e propria pratica medica.
In occidente, la meditazione si è sviluppata anche come “Mindfullness”: benchè con delle differenze sulla modalità di esecuzione e sulla teoria di fondo, tutti I tipi di meditazione si concentrano sul riportare l’individuo sul “qui ed ora”, concentrandosi sulla respirazione, “sentendo” I segmenti del corpo, etc.
Che stare in riva al mare ad osservare l’alba sia rilassante, lo si può ben immaginare.
Ma gli esercizi di “rilassamento” hanno delle ripercussioni sullo stato di salute? (anche se non praticati all’alba in riva al mare, con il solo suono della risacca…)
Una prima risposta ci viene fornita dal gruppo di van Gordon e Dunn che ad inizio del 2017 hanno studiato l’efficacia della mindfulness per ridurre i sintomi della fibromialgia.
I pazienti hanno effettuato un “training” di meditazione per 8 settimane al termine delle quali, hanno registato un miglioramento significativo e sostenuto per la sintomatologia fibromialgica, sensazione del dolore, qualità del sonno e stress psicologico.
Leggi tutto...
Estate: frutta e verdura a volontà, carrellate di vitamine e antiossidanti…
E in più tanto ma tanto sole: tanta ma tanta vitamina D!
Sono infatti i raggi solari a stimolare la produzione di vitamina D nella nostra pelle, in particolare quelli che riceviamo dalle 6 alle 9.
Per la verità, la vitamina D si può anche assumere con alcuni alimenti: uova, tonno, salmone, o come integratore/medicinale tra cui ricordiamo il “famoso” olio di fegato di merluzzo.
uesta vitamina sta riscontrando sempre più interesse da parte del mondo medico: sia perché lo stile di vita moderno riduce drammaticamente le ore “al sole” che si riescono a concedersi con cali preoccupanti dei livelli di vitamina D nel nostro organismo, sia perché si stanno scoprendo attività della vitamina D che vanno oltre la “semplice” attività di fissare il calcio nelle ossa.
Infatti, recenti studi hanno indicato nella vitamina D un agente benefico contro: depressione, infiammazione, Alzheimer, cardiopatie, psoriasi, sclerosi multipla e patologie tumorali.
Una domanda ora: Vi siete mai chiesti come mai dopo essere stati al sole (per breve tempo, prima di andare in ipotensione da vasodilatazione periferica), vi sentite più energici?
Leggi tutto...