Estriolo, Estradiolo, progesterone, DHEA, testosterone: ecco gli attori protagonisti di questa terapia.
Le terapie ormonali sostitutive “classiche” utilizzano ormoni di sintesi: molecole che non sono naturalmente presenti nel nostro organismo, ma che simulano (potenziandone l’attività) gli ormoni naturali e attivano gli stessi recettori.
La terapia con ormoni bioidentici, invece, si prefigge di somministrare gli stessi ormoni che naturalmente produciamo nel nostro organismo.
A voler essere precisi, per gli ormoni di sintesi, sarebbe più corretto parlare di “terapia ormonale sostitutiva”, in quanto “sostituisce” gli ormoni naturali con ormoni di sintesi, mentre per gli ormoni bioidentici di “terapia ormonale di ripristino”, in quanto utilizza gli stessi ormoni già presenti nell’organismo.
E stiamo parlando di ben più che una semplice differenza linguistica.
La revisione della letteratura scientifica proposta da Moskowitz nel 2006 ha evidenziato come il progesterone ed estradiolo “bioidentici” abbiano effetti nulli sui vasi sanguinei e sul colesterolo, parametri che invece sono modificati dalla maggior parte dei derivati di sintesi.
Gli ormoni bioidentici sono stati approvati anche dalla FDA per il trattamento dei disturbi correlate alla menopausa: estradiolo e progesterone non solo riducono vampate di calore e sbalzi di umore,ma hanno effetti cardioprotettivi.
Il progestorone è apporvato anche per prevenire l’iperpresia dell’endometrio.
Se il ginecologo ne valuta l’utilità, gli stessi autori degli aritcoli scientifici suggeriscono che il profile di sicurezza e gli effetti fisiologici degli ormoni bioidentici sono da tenere ben in considerazione.
Attualmente il DHEA non può essere prescritto come preparato magistrale che venga assorbito a livello sistemico.
Luca Guizzon
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