Il deidroepiandrosterone, o DHEA, è un ormone steroideo naturale prodotto dalla corteccia surrenalica, dalle gonadi e dal cervello.
Il dhea, viene spesso definito un “ormone naturale” non solo perché si trova naturalmente nel nostro corpo, ma anche perchè può essere sintetizzato a partire dalla diosgenina, uno steroide della famiglia delle sapogenine, estratta dai tuberi di Dioscorea selvatica.
Il DHEA, ed il suo metabolita solfato (DHEA-S), rappresentano i principali prodotti della secrezione endocrina della ghiandola surrenalica: basti pensare che la concentrazione sierica di DHEAS è 20 volte più elevata rispetto a qualunque altro ormone steroideo.
Nel corso della vita, la concentrazione ematica cresce fino a raggiungere un picco a 25 anni, per poi calare progressivamente ed arrivare attorno ai 70 anni a valori che sono ¼ del picco.
Il DHEA viene sintetizzato a partire dal colesterolo e di per sé possiede una debole attività androgena; ma sono altri gli usi che ne fa il nostro organismo. Infatti, viene metabolizzato dalla ghiandola surrenalica per produrre composti androgeni ed estrogeni, in particolare testosterone, estrone ed estradiolo.
Sia il deidroepiandrosterone che il DHEA-S vengono accumulati a livello cerebrale e fungono da neurosteroidi. Nel sistema nervoso centrale, questi neurosteroidi fungono da modulatori del recettore del sistema GABA e dell’acido glutammico, regolando in questo modo lo stimolo o la soppressione degli impulsi nervosi e suggerendo una possibile attività ansiolitica e di induzione del sonno.
In studi su animali, livelli bassi di questi ormoni sono stati associati con cambiamenti involontari legati all’età, inclusa la riduzione della lunghezza di vita. L’estrapolazione dei dati animali sugli umani ha conferito al DHEA lo stato di “superormone” e panacea “anti-aging”.
Recenti studi scientifici hanno portato delle evidenze a supporto di alcuni di questi claims: nelle persone adulte, DHEA esibisce azione immunomodulatoria, oltre ad aumentare il benessere fisico e psicologico, la forza muscolare e la densità ossea. Contestualmente, si è osservata una riduzione del grasso corporeo, dell’atrofia della pelle legata all’età (dovuta anche allo stimolo della produzione di procollagene e sebo).
Il DHEA è un farmaco orfano utilizzato per la prevenzione della perdita di densità ossea in pazienti con lupus eritematoso sistemico, in trattamento con glucocorticoidi (ma di questo parleremo in un successivo articolo). Mentre il DHEAS è in corso di studio per il trattamento degli attacchi asmatici acuti e delle ustioni gravi.
Ma è soprattutto in campo ginecologico dove si stanno concentrando gli studi, per poter dare un’alternativa alle donne in menopausa rispetto alla terapia ormonale tradizionale che si basa principalmente su ormoni modificati.
Se è ormai certo che la somministrazione di DHEA porti ad un aumento di ormoni sessuali nel nostro organismo, si è voluto verificare se questo aumento sia poi correlato alla riduzione di alcuni sintomi specifici della menopausa.
Uno dei sintomi in questione può essere l’atrofia vulvovaginale, caratterizzata da dolore durante l’atto sessuale, secchezza e irritazione.
Uno studio americano ha valutato gli effetti della somministrazione giornaliera di una crema allo 0,5% di DHEA, per 52 settimane su 521 donne. Al termine del trattamento tutti i sintomi sono stati ridotti, con un particolare miglioramento circa la riduzione del dolore durante i rapporti sessuali già dopo 8 settimane, con un ripristino della fisiologica colorazione, spessore e secrezione vaginale.
La somministrazione orale di DHEA potrebbe avere effetti benefici anche sulla qualità del sonno. Diciamo “potrebbe” perché lo studio che si ha valutato questo aspetto, ha riscontrato notevoli differenze imprevedibili e individuali nelle pazienti trattate.
Infatti, DHEA può essere convertito dal nostro organismo o in testosterone (con un miglioramento della qualità del sonno) o in estrogeno (con un peggioramento della qualità del sonno), ma tale conversione non è pronosticabile.
Ma cosa manca al DHEA per essere un “superormone” contro l’invecchiamento?
Un aiuto alla memoria...
Anche in questo caso sembra che gli effetti mutino a seconda che il DHEA venga metabolizzato in testosterone o in estrogeni.
Somministrando 50mg al giorno di DHEA, infatti, le pazienti il cui metabolismo metabolizzava soprattutto androgeni hanno avuto un peggioramento della performance cognitiva, mentre quelle che hanno un aumentata sintesi di estrogeni hanno avuto un miglioramento significativo della memoria (e qui si capisce perché noi uomini non siamo “multitasking”...).
Tuttavia in questo caso, gli effetti non si riducono solo alla concentrazione di testosterone o di estrogeni nel sangue. Per quanto riguarda gli effetti sulla memoria è bene parlare di “neurosterodi”, infatti si è visto che somministrando a degli uomini 150mg di DHEA ogni giorno, si è implementato il reclutamento di neurosteroidi a livello del sistema nervoso centrale e questo ha prodotto un calo dei livelli di cortisolo (ormone pro-infiammatorio) con conseguente miglioramento della performance cognitiva e del tono dell’umore.
Se il nostro obiettivo è avere effetto sulla memoria, meglio affiancare al DHEA altri rimedi, seppur naturali, con effetto più marcato (vedi QUI e QUI).
Ma come si può somministrare il DHEA (ed in generale gli ormoni)? È meglio per via orale o in certi casi altre sono le vie preferibili?
Ci sono infatti significative differenze tra la somministrazione orale e transdermica degli estrogeni in termini di biodisponibilità e metabolismo, che si traducono in implicazioni sull’efficacia clinica, effetti collaterali e profilo di rischio.
Se la paziente ha colesterolo e glicemia elevati, o è un soggetto a rischio per questi parametri, ci sono più benefici dalla via orale, rispetto a quella transdermica.
Per altre problematiche, come nel caso di rischio di trombosi e aumento di proteina C reattiva, è migliore la via transdermica. Questa via, permettendo il bypass del primo passaggio epatico e quindi un ridotto catabolismo, permette di avere livelli stabili di estradiolo senza raggiungere concentrazioni eccessive nel fegato.
E se vi potrebbe interessare avere ulteriori informazioni sulle terapie ormonali, affidatevi ai consigli del Vostro medico, non di dottor.Internet!
Attualmente il DHEA non può essere prescritto come preparato magistrale che venga assorbito a livello sistemico.
Luca Guizzon
Fonti: