Certo, nella cultura cinese l’importanza viene rivolta sopratutto al benessere totale dell’individuo.
Corpo e mente, pensieri e sintomi fisici sono intimamente legati secondo la medicina tradizionale cinese. Per questo la medicina cinese si può definire a buona ragione “olistica” e l’applicazione più caratteristica e presente nel nostro territorio è l’agopuntura.
L’agopuntura prevede l’introduzione (non dolorosa) di piccoli aghi in particolari zone del corpo al fine di ottenere una risposta terapeutica e la remissione dei sintomi. Le zone sono state individuate nel corso di millenni dai medici cinesi e ancora non si riesce a comprendere esattamente la “particolarità” di queste zone.
Tuttavia, la ricerca scientifica moderna ne sta dimostrando sempre più l’utilità per curare le più diverse patologie: dall’insonnia al mal di schiena, dalla cefalea all’ipertensione, passando per gastriti e dermatiti.
Non solo, il ruolo del medico nella medicina tradizionale cinese non è solo quello di porre rimedio allo squilibrio o alla patologia: il medico doveva essere in grado di prevenire il manifestarsi dei sintomi e della malattia.
Quindi la pratica dell’agopuntura oltre a risolvere numerose patologie, riesce soprattutto a prevenirne la ricomparsa.
Alla base di quest’impostazione terapeutica c’è un profondo approccio filosofico che benchè espresso con termini da comprendere è alla base di profonde verità che la medicina occidentale ha impiegato secoli per comprendere. Basti pensare alla correlazione tra pressione arteriosa e reni: per I cinesi, l’interazione tra Cuore e Reni (intesi sia come organo fisico, che come “organo cinese”) per la regolazione della pressione era già chiara da 1000 anni fa.
Negli utlimi anni, la medicina cinese ha trovato utilizzo anche in campi se vogliamo meno “gravi” ma comunque che possono ridurre il benessere delle persona.
È entrata anche nel campo estetico con l’aculifting.
Pioniere di questa particolare applicazione dell’agopuntura, è il dottor Carlo Barbieri, specializzato in agopuntura nel 1988 all’università di Pechino.
L’aculifing, il cui nome fa intuire l’effetto del trattamento, prevede la stimolazione sia di punti dislocati nel corpo, sia di particolari punti presenti a livello del volto.
Infatti, per i cinesi la pelle era manifestazione dello stato di salute dell’organo “Polmone”, i cui punti sono dislocati a partire dal pettorale fino alla bordo del pollice. Per i cinesi il “Polmone”, oltre ad assolvere alla funzioni di scambio gassoso e alla correlata produzione di energia, controllava anche lo stato delle difese immunitarie e la salute della pelle.
In caso di alterata funzionalità delle difese immunitarie o della salute della pelle, il medico agopuntore stimola quindi particolari zone del corpo per ripristinare lo stato di salute della pelle.
Per quanto riguarda, nello specifico, lo stato della pelle del viso, l’aculifting può avere un effetto ringiovanente della pelle, con aumento dell’elasticità, del tono muscolare e della luminosità.
Quest’ultima, in particolare è una caratteristica che le pazienti avvertono migliorata già dopo la prima seduta di aculifting, segnalando inoltre questa pratica come il più potente trattamento non-invasivo attualmente a disposizione a livello estetico del volto.
Per il botox c’è tempo, diamo prima una chance alla millenaria conoscenza cinese.
Luca guizzon
Ann Dermatol. 2016 Aug; 28(4): 501–502. Published online 2016 Jul 26. doi: 10.5021/ad.2016.28.4.501