L’ansia e i disturbi del sonno riescono insieme a rappresentare forse i disturbi più comuni e fastidiosi della nostra epoca.
Ansia lavorativa, ansia per la situazione famigliare, insonnia per l'ansia, ansia per l’ansia... e potremmo continuare all’infinito.
La medicina convenzionale ha prodotto numerosi e potenti rimedi per queste patologie, in particolare le benzodiazepine (classe di farmaci con attività ansiolitica) e, quando non sufficienti, gli SSRI (molecole antidepressive che intervengono sul re-uptake della serotonina).
Tuttavia, come abbiamo avuto modo di illustrare anche in precedenti articoli (QUI e QUI), anche l’omeopatia può essere d’aiuto per alleviare queste patologie. Sia ricercando il simillimum, che grazie a complessi omeopatici.
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Non c’è solo lo zenzero come rimedio naturale contro l’emicrania.
Da molti anni infatti, una piantina facilmente confondibile con la camomilla o il crisantemo, detta Partenio, si è imposta all’attenzione degli studiosi per i suoi effetti contro il mal di testa. Ultimamente, lo si sta addirittura testando per patologie più generalmente associate a stati infiammatori e dolorosi, come nei casi di dismenorrea o dolori artritici.
Qui però vogliamo sottolineare gli effetti di partenio sull’emicrania, riportando uno studio pubblicato dal prestigioso Lancet quasi trent’anni fa. Lo studio ha avuto una durata complessiva di quasi un anno: 72 pazienti, divisi in due gruppi, hanno ricevuto chi una capsula di foglie disidratate di partenio chi del placebo, in un trattamento di quattro mesi.
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Molti di voi conosceranno la clonidina per le sue importanti proprietà antiipertensive.
La clonidina è un derivato imidazolico che agisce a livello del sistema nervoso centrale (ipotalamo e midollo allungato) stimolando i recettori alpha2-adrenergici presinaptici e provocando una riduzione del tono simpatico. L'effetto risultante consiste nella diminuzione della pressione diastolica e sistolica e nella riduzione della frequenza cardiaca.
La clonidina viene utilizzata in monoterapia o associata ad un farmaco diuretico per controllare la pressione sanguinea.
Ma se vi dicessi che è anche un importante farmaco per il trattamento del dolore neuropatico?
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Una delle principali obiezioni alla medicina omeopatica si palesa chiedendosi come sia possibile che rimedi diluiti oltre il numero di Avogadro, e quindi in teoria senza contenere neanche una molecola della sostanza di partenza, possano avere effetto.
Questa obiezione non vale per i rimedi diluiti alla 5 , 7 e 9 CH, dove è possibile ancora ritrovare tracce della sostanza di partenza, ma si presenta prepotentemente per tutte le diluizioni dalla 12 CH in poi.
E proprio per “sfidare” l’assenza di molecole, degli studiosi spagnoli hanno valutato l’efficacia di tre rimedi omeopatici: Kalium causticum, Conium maculatum e Lycopodium clavatum, diluiti alla 13CH (quindi la prima diluizione oltre il numero di Avogadro), in topi infettati da Trypanosoma cruzi.
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