Molti di voi conosceranno la clonidina per le sue importanti proprietà antiipertensive.
La clonidina è un derivato imidazolico che agisce a livello del sistema nervoso centrale (ipotalamo e midollo allungato) stimolando i recettori alpha2-adrenergici presinaptici e provocando una riduzione del tono simpatico. L'effetto risultante consiste nella diminuzione della pressione diastolica e sistolica e nella riduzione della frequenza cardiaca.
La clonidina viene utilizzata in monoterapia o associata ad un farmaco diuretico per controllare la pressione sanguinea.
Ma se vi dicessi che è anche un importante farmaco per il trattamento del dolore neuropatico?
La scoperta di un possibile uso in tal senso è abbastanza recente: i primi studi clinici si sono svolti nel 1992.
Fiduciosi dei primi risultati, gli studiosi hanno continuato la ricerca, spinti forse anche dalla necessità di trovare alternative ai farmaci iniettabili per il trattamento del dolore: infatti, la clonidina viene utilizzata esclusivamente per via topica in queste situazioni.
Nel 1997, Epstein e Grushka hanno valutato l’efficacia del trattamento con un gel di clonidina in pazienti affetti da dolore neuropatico o neuralgia nel cavo orale. La crema a base di clonidina allo 0.02% è stata applicata 4 volte al giorno sulla sede del dolore.
Nei pazienti con dolore neuropatico si è visto ridotto il senso di “bruciore” del 36%, con un generale miglioramento dei sintomi. I volontari affetti da neuralgia, invece, hanno ridotto il dolore del 57%, con la completa risoluzione dello stesso nel 10% dei casi.
La riduzione del dolore, ad ogni modo, sembra indipendente dal tipo di dolore di cui il paziente soffre.
Campell e Kipnes, prendendo spunto da queste ricerche, hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista “Pain” i risultati del loro trial del 2012 su pazienti diabetici affetti da neuropatia al piede.
I ricercatori hanno ipotizzato che il dolore derivasse da un’iperattivazione dei nocicettori cutanei e che questa situazione anormale possa venire controllata dalla somministrazione della clonidina applicata localmente per via topica. I volontari sono stati trattati tre volte al giorno con un gel allo 0,1% di clonidina, per 12 settimane.
Al termine del trattamento il gel di clonidina ha ridotto significativamente i livelli di dolore al piede, suggerendo come questo possa diventare un trattamento importante quando si verifichi un’ipersensibilità recettoriale dolorosa a livello dermico.
A chi non piacciono le punture... una possibile via alternativa per ridurre il dolore neuropatico!
Luca Guizzon