Contro l’emicrania abbiamo provato di tutto. Per secoli, in Europa, pseudo-guaritori hanno improvvisato i rimedi più bizzarri: uno dei più curiosi prevedeva l’estrazione del midollo osseo di gufo, poi amalgamato con olio in un intruglio viscoso che, una volta pronto, andava fatto colare nel naso.
Un’idea inutilmente cruenta, oltre che del tutto infondata scientificamente, ma che la dice lunga sull’entità del problema mal di testa.
Lasciando in pace i poveri gufi, recentemente si stanno scoprendo diversi derivati naturali con effetti positivi sull’emicrania: uno, ad esempio, è il partenio; un altro lo zenzero.
Di questa spezia orientale avevamo già parlato come potente rimedio anti-nausea, sottolineando anche tutte le precauzioni del caso. Nel 2014 però, lo si è testato anche contro l’emicrania, confrontandolo con una comune terapia a base di sumatriptan.
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Non più tardi di qualche articolo fa abbiamo parlato dei “pigmenti della vita”. Questa volta, vogliamo parlare di un acido organico che è alla base di queste molecole: l’acido 5-aminolevulenico.
L’importanza terapeutica dell’acido aminolevulenico è tutta racchiusa nell’uso che le cellule ne fanno. Infatti, una volta assobito, viene trasformato in protoporfirina IX, con una spiccata attività fotosensibilizzante. L'applicazione locale di ALA cloridrato esogeno (farmaco orfano, che necessita una preparazione galenica) per 3-6 ore porta a un accumulo di protoporfirina IX nelle cellule. Successivamente, esposta a una luce di appropriate lunghezze d'onda ed energia, la protoporfirina IX accumulata genera una reazione fotodinamica: un processo citotossico che dipende dalla contemporanea presenza di luce e ossigeno.
La fotosensibilizzazione delle lesioni delle cheratosi attiniche (e di carcinomi di cellule basali) con l'uso di acido aminolevulinico e la successiva esposizione a una luce di appropriata lunghezza d'onda sono alla base della terapia fotodinamica (PDT).
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Il mal di testa o emicrania è una patologia che si sta affermando come tra le più disabilitanti. Sono molteplici le forme con cui si presenta, così come le possibili cure. Dai farmaci sintomatici, alla prevenzione fitoterapica o con integratori, passando per i rimedi omeopatici.
E proprio di questi rimedi si è occupato uno studio di Danno, pubblicato nel 2013, al fine di valutare l’efficacia delle medicine omeopatiche per la prevenzione e il trattamento dell’emicrania nei bambini.
La scelta terapeutica è stata individualizzata per ogni paziente. Si sono misurate la frequenza, l’intensità la durata degli attacchi di emicrania nei 3 mesi prima dell’inizio del trattamento (di 3 mesi); in particolare si è valutata il numero di assenze dalla scuola.
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Per chi soffre di emorroidi, i cibi piccanti sono un qualcosa guardato spesso con sospetto. Anche chi li apprezza infatti, tende ad additarli come la causa prima o una fonte di peggioramento del problema emorroidale, e poco importa che non ci siano mai stati studi epidemiologici a supporto di questa tesi.
Il peperoncino, e i suoi estratti usati in fitoterapia, ha delle qualità specifiche molto chiare e sufficientemente dimostrate, riassumibili in un’attività vasodilatatrice e antidolorifica dovuta alla capacità di attrarre sangue nella zona trattata. Sfruttando quest’effetto, si sono prodotti molti studi di conferma circa gli effetti positivi del peperoncino: in particolare su reumatismi, lombalgie e nevralgie. Già nella medicina popolare però veniva usato come rimedio digestivo, antidiarroico, stimolante cardiaco e afrodisiaco.
Nello specifico, non si può certo dire che sia un rimedio naturale contro le emorroidi (come lo è, per esempio, l’ippocastano). Il punto interessante è capire se le peggiora o meno.
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