Non più tardi di qualche articolo fa abbiamo parlato dei “pigmenti della vita”. Questa volta, vogliamo parlare di un acido organico che è alla base di queste molecole: l’acido 5-aminolevulenico.
L’importanza terapeutica dell’acido aminolevulenico è tutta racchiusa nell’uso che le cellule ne fanno. Infatti, una volta assobito, viene trasformato in protoporfirina IX, con una spiccata attività fotosensibilizzante. L'applicazione locale di ALA cloridrato esogeno (farmaco orfano, che necessita una preparazione galenica) per 3-6 ore porta a un accumulo di protoporfirina IX nelle cellule. Successivamente, esposta a una luce di appropriate lunghezze d'onda ed energia, la protoporfirina IX accumulata genera una reazione fotodinamica: un processo citotossico che dipende dalla contemporanea presenza di luce e ossigeno.
La fotosensibilizzazione delle lesioni delle cheratosi attiniche (e di carcinomi di cellule basali) con l'uso di acido aminolevulinico e la successiva esposizione a una luce di appropriata lunghezza d'onda sono alla base della terapia fotodinamica (PDT).
Ma senza arrivare a queste complicate patologie, la terapia fotodinamica con acido aminolevulinico è stata usata anche nel trattamento topico di psoriasi, verruche virali, acne, linfomi delle cellule a T cutanee, diagnostica per immagini. Oltre che come base della terapia fotodinamica per via orale nel trattamento dell'esofago di Barrett.
La fototerapia non sempre ha bisogno di complicati strumenti ultra-tecnologici per essere applicata, alle volte basta la semplice luce del sole.
Questo è quello che dimostrano Rubel e Spelman nel loro studio del 2014. Applicando una crema a base di acido levulanico su lesioni di cheratosi attinica ed esponendo le parti trattate alla luce del sole, hanno portato ad una riduzione fino al 96% delle lesioni, con un ottima compliance da parte dei pazienti.
Ma dal titolo, tutti attendono qualche studio sull’acne.. et voilà!
Wang e Wang hanno studiato per l’appunto l’applicazione topica di acido5-aminolevulanico per l’acne vulgaris.
Dopo aver applicato una crema al 10% di acido aminolevulanico sull’acne, i pazienti hanno intrapreso un trattamento fototerapico con luce a led. Dopo al massimo 3 trattamenti, i risultati sono stati eccellenti per la totalità dei pazienti, che hanno avuto ricadute di lieve entità solo nel 14% dei casi.
Ah, dimenticavo... è in grado anche di ringiovanire la pelle!
Luca Guizzon