“San Gerardo dei Tintori stava pregando in pieno inverno nella cappella del Duomo. Vista la rigida temperatura, i Canonici insistevano perché smettesse di pregare e si ritirasse con loro negli alloggi. Pur di essere lasciato in pace, egli promise loro un cesto di ciliegie, che puntualmente gli consegnò il mattino successivo nonostante fosse pieno inverno...”
Ed ecco spiegato perchè San Gerardo è considerato il patrono delle ciliegie e ben più devoti a questo frutto sono gli abitanti di Castegnero, che ogni anno organizzano la “Festa della Siaresa”.
Sia il termine dialettale (Siaresa) che quello scientifico (Prunus cerasus - amarena) della ciliegia derivano dalla città di Cerasunte, nell’antica Turchia, da cui, secondo Plinio il Vecchio, furono importati i primi alberi di ciliegio selvatico. I frutti rossi sono ricchi di flavonoidi e antociani, dalle riconosciute proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie.
Benchè gastronomicamente sia più famosa e apprezzata la ciliegia dolce, è l’amarena la più studiata nella ricerca medica. In primis per aiutare a cadere tra le braccia di Morfeo (e quindi addormentarsi).
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Se questo può sembrare il consiglio di un utilizzatore a fini ludici della Cannabis sativa, bisogna dare atto che è un suggerimento che ha trovato conferme anche dalla scienza.
Premettiamo sin d’ora che parliamo di VAPORIZZAZIONE di Cannabis e non di Cannabis fumata. Infatti, nel caso della classica “canna”, oltre a perdere oltre il 50% del principio attivo a causa delle temperature troppo alte, si sommano tutti gli effetti tossici dell’inalazione del fumo.
Gli studi farmacologici sulla cannabis hanno dimostrato da tempo come la biodisponibilità dei cannabinoidi nel tratto respiratorio sia fino a 10 volte superiore rispetto al tratto digerente (sia che sia assunta in decotto, sia che sia assunta in olio, che peraltro è bloccato dal decreto di novembre 2015).
La cannabis, vaporizzata alla temperatura corretta, oltre a consentire una completa attivazione dei principi attivi, consente un’assunzione degli stessi a livello degli alveoli polmonari, una zona estremamente irrorata del nostro corpo. Nei polmoni, i cannabinoidi entrano immediatamente nel circolo sanguineo, senza prima venire degradati per effetto del “primo passaggio epatico” (come invece avviene per le assunzioni orali).
Ma la biodisponibilità elevata non è l’unico effetto positivo dell’assunzione per vaporizzazione.
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Hepar sulfur è un rimedio omeopatico molto particolare, ideato dalla stesso Hahnemann per ottenere un solfuro di calcio con delle impurità. Il medico tedesco, per arrivare a questo composto, ha calcinato in un recipiente parti uguali di zolfo fiori e calcare d’ostrica.
Il rimedio tratta in particolare tutti quei casi dove di è qualcosa da far “spurgare”.
Tanto per fare due esempi:
Dotto ostruito in allattamento,
Dotto con scesso che non matura
Sinusiti purulenti, foruncoli sottocutanei
Si può notare come il rimedio abbia un forte tropismo per l’apparato cutaneo, dove sarà indicato per quei pazienti nei quali la più piccola abrasione tende a suppurare, oppure vi sono forunculi o ulcere ipersensibili al tatto e al freddo.
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L’erba spaccapietra, il nome tradizionale del Phyllanthus nirurii, è una pianta erbacea conosciuta da più di 2000 anni in India, dove rientra nei rimedi della medicina tradizionale Ayurvedica.
La moderna ricerca scientifica, si è molto soffermata sul possibile effetto contro il virus dell’epatite B, in quanto l'estratto della pianta potrebbe in più modi bloccare la replicazione virale e quindi combattere la malattia. Inoltre, è in grado di ridurre i valori di transaminasi.
Una revisione della letteratura ha evidenziato come, in realtà, gli effetti siano significativi solo nel caso in cui il phyallantus sia associato alla terapia antivirale.
Ma è non certo per le sue virtù contro l’epatite B che viene chiamata “erba spaccapietra”.
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