È di pochi giorni fa la notizia della scoperta del primo battere “resistente a tutto tranne che al lanciafiamme”. Lo chiamiamo così per sdrammatizzare il pericolo che comporta la prescrizione e richiesta smodata di antibiotici anche per patologie che non ne necessitano. La conseguenza, ormai reale e non solo ipotetica, è di perdere qualsiasi arma in nostro possesso per controbattere le infezioni e dover assistere impotenti ad infezioni con esito, a quel punto, fatale.
E forse proprio in quest’ottica che Friese e Kruse, gia nel 1997 sottolineavano come l’uso dell’omeopatia per trattare l’otite media poteva essere una valida alternativa all’uso troppo precoce di antibiotici.
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Che la valeriana aiuti a rilassarsi e a dormire meglio ormai non è più un mistero, tanto da essersi affermata nel linguaggio e nell’uso comune come la quintessenza del rimedio naturale contro l’insonnia. Del resto, non si contano gli studi fatti su Valeriana, messa alla prova oramai da ogni punto di vista.
Per esempio, degli studi recenti l’hanno testata sui disturbi del sonno delle donne in post-menopausa (sembra che quasi il 50% delle donne dopo i cinquant’anni soffra di qualche forma di insonnia). Altri l’hanno provata su pazienti che volevano cessare l’uso di benzodiazepine (la classe di psicofarmaci usati comunemente contro l’insonnia).
Ebbene, valeriana si è dimostrata efficace in entrambi i casi: migliorando la qualità del sonno nel primo caso e agevolando una graduale disintossicazione nel secondo.
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Ci eravamo lasciati un paio di mesi fa con l'intento di approfondire le possibili applicazioni del coenzima Q10 sulle malattie degenerative (QUI l'articolo).
I ricercatori, in virtuù del potere antiossidante dell'ubidecarenone ne hanno approfondito il possibile utilizzo in malattie quali Parkinson, Alzheimer e distrofie muscolari, dove lo stress ossidativo è tra i fattori eziopatologici più rilevanti.
Le specie reattive dell’ossigeno sono risapute essere un contributo determinate nella patofisiologia del Parkinson. Molti sono gli studi scientifici che cercano di investigare a fondo sull'argomento, ma tali studi sono rallentati dalla scarsità di biomarker periferici per lo stress ossidativo.
22 pazienti con Parkinson sono stati selezionati per una nuova valutazione degli antiossidanti. Lo studio ha registrato come una carenza periferica di CoQ10 può essere evidenziata come sintomo chiave del Parkinson, cosa che non si riscontra in altri antiossidanti come glutatione, selenio o acido lipoico i cui valori nei malati di Parkinson non hanno subito riduzioni.
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La “febbre da fieno” o rinite allergica è una reazione istaminica del nostro corpo ai pollini che le piante secernono nell’aria nel periodo primaverile. Di per sé non è una malattia grave, ma riduce significativamente la qualità della vita di chi ne è affetto.
Nel corso degli anni la medicina tradizionale ha ritrovato molti rimedi per questa affezione del tratto respiratorio: dalle classiche molecole antistaminiche fino ai cortisoni.
Anche la medicina naturale, soprattutto come fitoterapia, ha presentato numerose conferme per il trattamento delle allergie con piante quali la boswellia e il ribes.
Ma l’omeopatia, cosa può darci per combattere questi fastidiosi sintomi?
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