Se vi state chiedendo come mai il nome di questo dipeptide, scoperto nel 1900, richiami tanto il vocabolo “carne”, la spiegazione è presto fornita: è il principale costituente della “carne di Liebig”.
Questo composto era un estratto di carne (sviluppato dal chimico Liebig nel 1840), una melassa nera costituita da carne bovina e sale, che veniva somministrato come sostituto economico e nutriente della carne per coloro i quali non potevano permettersi la “vera” carne.
Benchè l’esatta funzione della carnosina sia ancora sconosciuta, si è ritrovata nei tessuti eccitabili di tutti i vertebrati, in particolare nel sistema nervoso e nei muscoli. La carnosina ha dimostrato attività antiossidante e tampone del pH nel muscolo scheletrico. Riesce quindi ritardare quindi l’insorgenza dell’affaticamento muscolare. Si ipotizza possa essere anche un neurotrasmettirore, così come avere attività “anti-invecchiamento”.
Visto la sua abbondante presenza nei muscoli e le sue proprietà tampone, gli studiosi hanno ipotizzato un effetto nella performance atletica dato dalla supplementazione di carnosina. In particolare, in pazienti con insufficienza cardiaca, la carnosina (alla dose di 500mg) associata alla terapia farmacologica standard, ha migliorato la qualità della vita e l’attività fisica.
Ma è a livello oculare che le prospettive per la carnosina sono molto interessanti.
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Siamo assolutamente consci che una rondine non fa primavera e che uno studio, sebbene pubblicato in riviste internazionali, non è abbastanza per dimostrare la verità assoluta!
Tuttavia, ci siamo imbattuti in questo articolo scientifico che confronta un complesso omeopatico (Euphorbium compositum) con la xilometazolina per le infezioni del tratto respiratorio superiore....
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Non sono un segreto le proprietà dell’olio essenziale di pino mugo, una produzione che dalle valli alpine ha conquistato velocemente le nostre città.
Viene infatti largamente usato, e a buon ragione, per una serie di patologie dell’apparato respiratorio: dalle sinusiti alle bronchiti, fino all’asma. Ha infatti proprietà sedative della tosse, balsamiche e antiinfiammatorie. Come sempre accade coi prodotti naturali, le controindicazioni sono poi davvero scarse: molto rare sono state le irritazioni delle mucose della gola e le allergie.
Quello che però non ci si aspettava fino a qualche anno fa è l’efficacia degli estratti di pino su alcune specifiche problematiche sessuali, quali le vampate di calore tipiche della menopausa e la disfunzione erettile.
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La fluoxetina è un potente inibitore selettivo dell'uptake della serotonina.
Tradotto: “la fluoxetina è un farmaco che ha un ruolo importante nel trattamento della sindrome depressiva”. È forse il primo e più famoso di questa classe di farmaci, infatti è in commercio dal 1988.
Non è un farmaco da assumersi senza il controllo medico, infatti presenta diversi effetti collaterali, tra i quali ricordiamo: tremore, insonnia e perdita della libido. Inoltre può ridurre o alterare la capacità di svolgere attività che richiedono attenzione. Un effetto collaterale che in realtà veniva sfruttato nella terapia della perdita di peso farmacologica (fino a recente decreto ministeriale che ha messo fine a questa pratica) è, appunto, la perdita di peso e l’anoressia.
La fluoxetina è sconsigliata in soggetti con insufficienza renale, patologie cardiache, epatiche o diabete (in quanto può alterare i valori glicemici).
Ora che abbiamo dato sommaria descrizione del protagonista, perché parliamo di “plasticità”?
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