Chi pensa che la lotta contro il fumo in Italia sia nata intorno al 2003, nel periodo della cosiddetta legge Sirchia, si sbaglia di grosso.
In un certo senso, la nostra penisola è in prima linea contro il tabagismo da sempre, e fin dalla sua conformazione naturale. Siamo infatti uno dei pochi paesi in Europa in cui cresce il Maggiociondolo, una pianta che regala una bella cascata di fiori gialli, e forse per questo chiamata anche Golden Rain.
La cosa importante, dal punto di vista farmacologico, è che non solo dai fiori, ma da tutta la pianta, si può ricavare la cosiddetta Citisina, un farmaco di origine vegetale (da cui è nato il "progetto Citex").
Chiunque abbia provato a smettere di fumare lo sa: senza bionde, e quindi senza nicotina, i sintomi da astinenza sono dietro l’angolo.
La riduzione della pressione sanguigna e dei livelli di zuccheri nel sangue porta a spossatezza, stanchezza, scarsa concentrazione e irritabilità, tutte cose che fanno cedere alla tentazione di comprare l’ennesimo “ultimo” pacchetto.
Le normali terapie antifumo puntano allora su una graduale riduzione della dose di nicotina assunta, per fare in modo che i sintomi da astinenza si facciano sentire il meno possibile. In questo campo, la Citisina si sta rivelando un metodo tra i più vantaggiosi: innanzitutto non usa vera e propria nicotina, ma induce un effetto “nicotino-simile”; è poi di origine naturale, che come spesso accade implica l’avere pochi effetti collaterali; come se non bastasse, è anche economica.
L’effetto “nicotino-simile”, studiato in questo articolo, della Citisina è spiegato dal fatto che agisce sugli stessi recettori della nicotina, imitandone gli effetti su pressione e zuccheri ematici: in questo modo, gli effetti della sindrome da astinenza sono minimizzati. Inoltre, in quanto farmaco di origine naturale, la Citisina è molto ben tollerata: ad esempio, non porta ad anoressia o vomito, se assunta in dosi terapeutiche.
L’esagerazione tuttavia può indurre nausea, vertigini, tachicardia e debolezza muscolare. Oltre a questi casi di sovradosaggio, la Citisina viene solitamente sconsigliata ai soggetti sensibili: persone molto vecchie o molto giovani, donne in gravidanza, oppure pazienti con precedenti gravi patologie, sia a livello cardiovascolare che a quello respiratorio o intestinale.
Proprio per questo, per iniziare una terapia a base di Citisina è necessario il consiglio del proprio medico curante: il farmaco di origine naturale viene venduto esclusivamente con ricetta medica, per quanto ripetibile.
Dulcis in fundo, il prezzo: in base al tariffario nazionale, un ciclo di terapia di 100 compresse da 1,5 mg viene a costare complessivamente intorno ai 30 Euro.
Riccardo Carli
In QUESTO ARTICOLO apparso su Fitoterapia33, le opinioni del dottor Fabio Firenzuoli