Ci eravamo lasciati un paio di mesi fa con l'intento di approfondire le possibili applicazioni del coenzima Q10 sulle malattie degenerative (QUI l'articolo).
I ricercatori, in virtuù del potere antiossidante dell'ubidecarenone ne hanno approfondito il possibile utilizzo in malattie quali Parkinson, Alzheimer e distrofie muscolari, dove lo stress ossidativo è tra i fattori eziopatologici più rilevanti.
Le specie reattive dell’ossigeno sono risapute essere un contributo determinate nella patofisiologia del Parkinson. Molti sono gli studi scientifici che cercano di investigare a fondo sull'argomento, ma tali studi sono rallentati dalla scarsità di biomarker periferici per lo stress ossidativo.
22 pazienti con Parkinson sono stati selezionati per una nuova valutazione degli antiossidanti. Lo studio ha registrato come una carenza periferica di CoQ10 può essere evidenziata come sintomo chiave del Parkinson, cosa che non si riscontra in altri antiossidanti come glutatione, selenio o acido lipoico i cui valori nei malati di Parkinson non hanno subito riduzioni.
Sulla base di questi risultati, uno studio giapponese ha voluto valutare l’efficacia del trattamento con ubiquinol-10 (Coenzima Q10 ridotto) in pazienti affetti da morbo di Parkinson. I volontari sono stati divisi in due gruppi che hanno ricevuto parallelamente alla terapia tradizionale 300mg di ubiquinol-10 o placebo per 48 o 96 settimane.
Al termine dei due periodi di studio, in entrambi i casi gli studiosi hanno registrato un significativo miglioramento dei sintomi del morbo di Parkinson, senza effetti collaterali degni di nota.
Anche nel caso del morbo d'Alzheimer è stato valutato se l’effetto antiossidante del coenzima Q10, in particolare in associazione con altri antiossidanti, quali la vitamina E, la vitamina C e l’acido α-lipoico, possa essere d'aiuto per ridurre i sintomi della malattia.
La ricerca, infatti, vuole valutare l’efficacia di un trattamento antiossidante nella riduzione della degenerazione neuronale che si ha nonostante il trattamento con i farmaci. Al termine dello studio, si è potuto constatare come l’assunzione di un pool di antiossidanti possa essere in grado di ridurre lo stress ossidativo a livello cerebrale, riducendo contemporaneamente il declino cognitivo.
Altra malattia degenerativa in cui il CoQ10 sembra poter trovare impiego, è la distrofia muscolare di Duchenne.
Questa rara forma di distrofia si caratterizza da una progressiva perdita di forza nei muscoli, fino alla perdita dell’autosufficienza, e viene attualmente trattata con corticosteroidi per rallentarne la progressione. L’associazione del CoQ10 alla terapia convenzionale, ha portato ad un aumento della forza muscolare, anche se si necessitano trial clinici più ampi per confermare questo utilizzo.
Sicuramente, in alcuni casi, la distrofia può essere strettamente correlata (con nesso causale) ad una riduzione dei livelli di Coenzima Q10, come evidenziato dalla ricerca italiana. Il CoQ10 è apparso molto ridotto in pazienti affetti da distrofia i quali, tra l’altro, avevano un aumentata produzione di acido lattico sia in condizione di esercizio che di riposo. I livelli di CoQ10, in particolare, sono stati correlati alla produzione di acido lattico e all’affaticamento muscolare nei soggetti studiati.
Sulla base di queste osservazioni, si può ancor meglio spiegare il successo del trattamento con 100mg/die di Coenzima Q10 che osservarono Folkers e Simonsen nel 1995 in pazienti colpiti da questa malattia rara. Al termine del trattamento, i pazienti affetti da distrofia dimostravano un miglioramento a tutto tondo della funzionalità muscolare: partendo da quella del muscolo cardiaco, per arrivare a quella dei muscoli scheletrici e senza effetti collaterali rilevanti.
Vista la complessità delle malattie che abbiamo analizzato, raccomandiamo di chiedere consiglio al proprio medico prima di intraprendere un trattamento integrativo con Coenzima Q10 in queste situazioni.
Luca Guizzon
Fonti:
- Coenzyme Q10 deficiency in patients with Parkinson's disease. Mischley LK, Allen J, Bradley R.J Neurol Sci. 2012 Jul 15;318(1-2):72-5.
Foto: lamatpercorsi