Anche i nostri amici a quattro zampe si possono ammalare a livello oculare.
Le patologie che si possono riscontrare a livello oculare in campo veterinario sono spesso simili a quelle che si trovano in ambito umano e variano dalla congiuntivite batterica alla cheratocongiuntivite vernale, passando per il glaucoma e l’alterazione del pH.
Vogliamo proprio parlare di quest’ultima situazione, in quanto spesso non sia considerata approfonditamente. Infatti, la tendenza è ritenere il pH lacrimale identico per tutte le specie di mammiferi (uomo compreso): invece non è così!
Se il pH del genere umano è di 7,4, nei cani si raggiungono gli 8,0 e nei cavalli i 7,8. Sembra un’informazione secondaria a prima vista, ma è invece fondamentale per il confort che percepirà l’animale a seguito della somministrazione del collirio. Comfort che si traduce in una più facile somministrazione.
Infatti, instillando un collirio troppo acido o troppo basico l'animale sente una sensazione di bruciore che può indurlo ad azioni improvvise. E nel caso stessimo trattando un cavallo, la "reazione improvvisa" può essere particolarmente pericolosa.
Se vogliamo acidificare il pH lacrimale dell’occhio dell’animale, possiamo utilizzare un collirio a base di sodio fosfato e acido citrico, mentre se vogliamo avere un collirio contente magari anche altri principi attivi (ad esempio ciclosporina e tacrolimus per la cheratocongiuntivite), ma con pH più vicino a quello normale si utilizzeranno potassio fosfato mono e dibasico.
Ma per avere la miglior somministrazione e creare il minor stress possibile all’animale non basta che il collirio sia al giusto pH, bisogna anche applicarlo correttamente. (vedi video).
La prima cosa da fare è pulire la superficie esterna dell’occhio dell’animale con una garza imbevuta di soluzione fisiologica.
Quindi, ponendo l’animale su un tavolo o altra superficie che ci permetta di arrivare comodamente all’occhio, ci si pone dietro il cane o il gatto e, con due dita, si aprono le due palpebre.
Si instillano una o più gocce del collirio e ci si assicura che il cane non tenti di grattarsi l’occhio con zampe o sfregandosi per evitare che faccia fuoriuscire la soluzione e peggiori la situazione.
Per evitare che ciò accada, potrebbe essere una buona idea premiare il cane con un momento di gioco o una passeggiata.
Così oltre che a lui faremo del bene anche a noi (vedi articolo).
Luca Guizzon