La melatonina è l’ormone principale prodotto dalla ghiandola pineale ed è tipica del regno animale. E' coinvolta nella regolazione dei ritmi circadiani, ovvero nella regolazione del ritmo sonno-veglia. Tale regolazione è insita nella produzione endogena di melatonina, che è regolata da un “orologio” biologico: il nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo (SCN).
La luce del giorno o il buio della notte regolano questo “orologio” mediante una via di segnale che va dalla retina al SCN. Quest’ultimo, viene quindi stimolato (dal buio) o depresso (dalla luce) regolando i livelli di melatonina. La presenza di melatonina va quindi a sopprimere l’attività di alcuni recettori situati nel sistema nervoso centrale, inducendo quindi il sonno.
Questo è il suo effetto fisiologico, quando prodotta all’interno del nostro organismo.
Quando la assumiamo come integratore, l'azione esatta della melatonina rimane ad oggi un mistero. Potrebbe andare a stimolare recettori del sistema limbico o piuttosto indurre uno stato ipodermico che giocherebbe un qualche ruolo nella sua attività ipnotica.
A dosi elevate, è stato dimostrato anche un effetto antiossidante, dovuto in particolare alla riduzione di processi ossidativi mediati da ioni metallici.
E fin qua, probabilmente, nulla di nuovo...
Nuovo è invece lo studio apparso nel 2015, che ha considerato l’effetto della melatonina su patologie cutanee, in particolare la dermatite atopica.
La dermatite atopica è un disturbo infiammatorio della pelle, dovuto alla disfunzione della barriera cutanea, che si traduce in danni dermatologici ed alterata permeabilità ad allergeni e microbi. Tradizionalmente, il meccanismo etiopatologico è attribuito all’attivazione dei globuli bianchi. Ad ogni modo, lo stress ossidativo è considerato uno stimolo scatenante ed un possibile fattore predisponente la dermatite atopica.
La melatonina riesce a ridurre la produzione di citochine pro-infiammatorie ma non solo, grazie alla sua attività pleiotropica sul sistema melatoninergico cutaneo, può controbattere gli stimoli stressogeni endogeni ed esogeni, regolare la risposta immunitaria e, infine, migliorare l’integrità cutanea.
Gli effetti della melatonina sull’integrità cutanea, sembrano in ultima analisi dovuti al suo effetto antiossidante.
Proprio in quest’ottica è stata utilizzatto un trattamento topico a base di melatonina per trattare le dermatiti da radioterapia in donne con cancro al seno. L’applicazione della crema di melatonina, prima del trattamento radioterapico, ha ridotto del 90% le dermatiti, probabilmente grazie ad un’azione di schermo contro le radiazioni UV.
L’attività della melatonina a livello cutaneo non si ferma alle dermatiti: anche l’alopecia può trovare giovamento dall’applicazione locale di melatonia.
È quanto affermano Fischer e Innocenti, nel 2012, nella loro ricerca di principi attivi alternativi al minoxidil per il trattamento dell’alopecia androgenetica.
(altri trattamenti oggetto di recenti studi clinici QUI e QUI).
L’applicazione gionraliera di una lozione di melatonina per 90 giorni, pur senza alterare i livelli endogeni di mealtonina, ha riportato una significativa riduzione del grado e della severità dell’alopecia, con un aumento di densità del 20% e una riduzione della caduta del 30%.
È proprio vero che quando andiamo in vacanza ci rigeneriamo... sarà anche merito della pillola per il jet-lag?
Luca GuizzonFonti: