La biotina (o vitamina H) è un vitamina essenziale idrosolubile, cofattore nella sintesi degli acidi grassi, nel catabolismo degli aminoacidi e nella gluconeogenesi. Inoltre, è coenzima per l’attività mitocondriale nella radice dei capelli.
La biotina è ampiamente distribuita nei cibi naturali, anche se la sua quantità assoluta è relativamente bassa rispetto le altre vitamine del gruppo B. Fonti nutrizionali sono l’uovo, il fegato, il latte, l’orzo, il lievito di birra, la pappa reale e le arachidi. La biotina viene ricavata dai cibi, grazie ad un enzima che la estrapola sia dagli alimenti che dalle proteine. Il deficit di biotina (di solito per motivi genetici) può portare ad affaticamento, ipotonia muscolare, dermatiti, perdita di capelli, ritardo mentale e aciduria.
Siamo incapaci di sintetizzare la biotina, che viene sintetizzata per noi dai batteri simbiotici che risiedono nel nostro lume intestinale.
Il fabbisogno giornaliero di biotina è stimato di 100-300 mg nell'adulto e nel bambino con età superiore a 4 anni, di 150 mg nel bambino di età inferiore a 4 anni e di 50 mg nel neonato.
In seguito ad alimentazione parenterale priva di biotina si sono osservate dermatite esfoliativa e alopecia (simili a quelle da carenza di zinco) che rispondono alla somministrazione di piccole dosi di biotina.
La biotina si combina con l'avidina, una glicoproteina presente nell'albume d'uovo crudo, per dare un composto inattivo, per cui una dieta contenente il solo bianco d'uovo come fonte proteica porta all'insorgenza di una sindrome da carenza di biotina.
Si è ampiamente studiato l’effetto della supplementazione di biotina nell’alopecia indotta dal trattamento con acido valproico: è interessante notare che l’alopecia registrata in ratti trattati con acido valproico è regredita con la somministrazione di biotina.
Una revisione della letteratura del 2014 ha voluto analizzare tutti gli studi fin allora condotti su questo tema.
Nel primo studio preso in considerazione, l’integrazione di biotina in bambini che erano in trattamento con acido valproico o carbamazepina, ha dimostrato una regressione dell’alopecia nell’arco di 3 mesi. Nel secondo studio analizzato, 32 pazienti pediatrici in trattamento con acido valrpoico hanno riportato una riduzione dell’enzima biotinidasi nei primi 3 mesi, e il trattamento con 10mg/die di biotina ha riportato una riduzione dell’alopecia sempre in 3 mesi. Gli autori concludono suggerendo che l’alopecia causata dal trattamento con acido valproico può essere efficacemente contrastata con la supplementazione di biotina.
Sempre riguardo i capelli, è noto che la biotina è fondamentale nella sindrome dei capelli non pettinabili, ovvero un disordine congenito caratterizzato da una scanalatura longitudinale del fusto del capello. Il trattamento con biotina ha indotto una diminuzione della fragilità capillare e della perdita dei capelli: i risultati si sono mantenuti sino ad un anno dalla fine del trattamento.
Poiché la composizione dei capelli è simile a quella delle unghie, gli studiosi hanno voluto analizzare gli effetti della biotina anche nella fragilità ungueale.
La fragilità nelle unghie è un problema frequente, soprattutto nel sesso femminile. Si è studiato l’effetto della biotina su unghie distrofiche umane: 71 pazienti sono state trattate con 2,5mg giornalieri di biotina. Nel 91% dei casi si è registrato un significativo consolidamento delle unghie dopo un trattamento di circa 5 mesi.
Luca Guizzon
Tra le fonti: Medicamenta, PDR Integratori Nutrizionali
Foto: nurse24