Stando a quanto scrive Hahnemann,l’omeopatia nacque dall’osservazione delle patologie che colpivano gli operai degli stabilimenti che producevano la chinina (farmaco antimalarico).
Infatti, dopo mesi e mesi a produrre la chinina, i lavoratori sviluppavano gli stessi sintomi che il farmaco avrebbe dovuto curare: ovvero una febbre malarica.
Da queste osservazioni è nato il primo rimedio omeopatico: la China.
A distanza di quasi 200 anni, si riscopre questa prima osservazione del padre dell’omeopatia, e non per diletto intellettuale, ma per evitare gli effetti collaterali della chinina in donne africane affetta da malaria.
La chinina solfato è un antimalarico che agisce come schizonticida nel sangue. Il meccanismo d'azione non è noto nella sua completezza, ma sembra che il farmaco interferisca con la funzione lisosomiale o con la sintesi degli acidi nucleici nel parassita malarico.
L'aumento della resistenza alla clorochina è attualmente responsabile della ripresa dell'impiego della chinina nel trattamento della malaria. La chinina infatti rappresenta attualmente il farmaco di prima scelta nel trattamento delle forme di malaria falciparum sostenute da ceppi clorochina-resistenti o multi-farmaco resistenti. Non è generalmente utilizzata nella profilassi antimalarica a causa dei suoi effetti tossici e, quindi, trova impiego nella profilassi solo nelle aree in cui sono presenti ceppi di Plasmodium resistenti alla clorochina.
Nelle aree endemiche, la malaria gestazionale è responsabile di anemia nella neo-mamma e di neonati sottopeso. Tuttavia, la somministrazione di chinina, sebbene non controindicata in gravidanza, può associarsi a numerosi effetti collaterali, anche a dosi terapeutiche, conosciuti con il nome di cinconismo.
Il cinconismo si presenta con tinnito, alterazioni dell'udito, cefalea, nausea, disturbi della vista e, nelle forme più gravi, da vomito, dolori addominali, diarrea e vertigini.
Danno e Bordet hanno voluto valutare l’efficacia di China 7CH per ridurre il cinconismo in donne affette da malaria nella regione di Cotonou,nel Benin.
Le pazienti hanno ricevuto o China rubra 7CH, oltre al trattamento antimalarico standard, o solo il trattamento antimalarico, valutando la comparsa di effetti collaterali entro 6 giorni dall’inizio del trattamento.
Dopo 6 giorni di trattamento, solo il 23% delle future mamme trattate con China 7CH presentava effetti collaterali, contro l’82% delle donne trattate con chinina. Anche dopo i primi 6 giorni, gli effetti collaterali sono stati minori nel gruppo trattato con il rimedio omeopatico.
Per fortuna alle nostre latitudini la malaria è scomparsa, ma se serve, dove serve, le osservazioni di Hannermann possono essere ancora utili.
Luca Guizzon
Foto: medicalive