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Omeopatia

È di pochi giorni fa la notizia della scoperta del primo battere “resistente a tutto tranne che al lanciafiamme”. Lo chiamiamo così per sdrammatizzare il pericolo che comporta la prescrizione e richiesta smodata di antibiotici anche per patologie che non ne necessitano. La conseguenza, ormai reale e non solo ipotetica, è di perdere qualsiasi arma in nostro possesso per controbattere le infezioni e dover assistere impotenti ad infezioni con esito, a quel punto, fatale.

E forse proprio in quest’ottica che Friese e Kruse, gia nel 1997 sottolineavano come l’uso dell’omeopatia per trattare l’otite media poteva essere una valida alternativa all’uso troppo precoce di antibiotici.

La “febbre da fieno” o rinite allergica è una reazione istaminica del nostro corpo ai pollini che le piante secernono nell’aria nel periodo primaverile. Di per sé non è una malattia grave, ma riduce significativamente la qualità della vita di chi ne è affetto.

Nel corso degli anni la medicina tradizionale ha ritrovato molti rimedi per questa affezione del tratto respiratorio: dalle classiche molecole antistaminiche fino ai cortisoni.
Anche la medicina naturale, soprattutto come fitoterapia, ha presentato numerose conferme per il trattamento delle allergie con piante quali la boswellia e il ribes.

Ma l’omeopatia, cosa può darci per combattere questi fastidiosi sintomi?

Che il rimedio arnica abbia effetto sugli edematomi  (o meglio sulle fuoriuscite di sangue senza ferita) è cosa nota ed entrata ormai anche nell’uso tradizionale e fitoterapico di questa pianta; meno conosciute sono le proprietà di ledum palustre per trattare le ecchimosi a livello oculare.

Nella pratica omeopatica questi due rimedi sono consigliati per trattare le rotture capiari a livello oculare o le ecchimosi oculari (il cosiddetto “occhio nero”), ma finora nessuno aveva studiato con metodo scientifico l’efficacia di questi rimedi.

Un recentissimo articolo di Kang e Tran, apparso sulla rivista Ophtalmology Plastica Reconstruition Surgery”, ha voluto analizzare l’efficacia di un’applicazione topica di Arnica montana e Ledum palustre per ridurre le ecchimosi e gli edemi che si formano in zona perioculare a seguito di un intervento.

Hepar sulfur è un rimedio omeopatico molto particolare, ideato dalla stesso Hahnemann per ottenere un solfuro di calcio con delle impurità. Il medico tedesco, per arrivare a questo composto, ha calcinato in un recipiente parti uguali di zolfo fiori e calcare d’ostrica.

Il rimedio tratta in particolare tutti quei casi dove di è qualcosa da far “spurgare”.

Tanto per fare due esempi:
Dotto ostruito in allattamento,

Dotto con scesso che non matura

Sinusiti purulenti, foruncoli sottocutanei

Si può notare come il rimedio abbia un forte tropismo per l’apparato cutaneo, dove sarà indicato per quei pazienti nei quali la più piccola abrasione tende a suppurare, oppure vi sono forunculi o ulcere ipersensibili al tatto e al freddo.

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