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Omeopatia

Comincia la stagione fredda e con essa, purtroppo, arrivano i primi malanni da raffreddamento.

Queste malattia sono solitamente sostenute da virus, agenti infettivi con cui veniamo a contatto tramite le vie aeree.

La tonsillite virale è un’infezione molto frequente nei bambini in età scolare e poiché la condizione patologica è autolimitante e non grave, i trattamenti convenzionali sono di solito palliativi (paracetamolo o ibuprofene su tutti).

Uno studio condotto in sudafrica ha valutato l’efficacia di un complesso omeopatico composto da Atropa belladonna D4, Calcarea phosphoricum D4, Hepar sulphuris D4, Kalium bichromat D4, Kalium muriaticum D4, Mercurius protoiodid D10, and Mercurius biniodid D10 per 6 giorni in bimbi affetti da tonsillite virale.

Posto che la forma di somministrazione più tipica dell’omeopatia sono i granuli zuccherini da sciogliere sotto la lingua...
Considerato che alla fine, tutti sanno di zucchero....
Ci è venuto un dubbio: ma non saranno tutti uguali, alla fine?

Per rispondere a questa domanda ci viene in soccorso la ricerca pubblicata da Klein e Wulf nel 2016.

L’insonnia primaria è un disturbo che comprende sia la difficoltà di addormentarsi che l’impossibilità di mantenere la condizione di “sonno” durante la notte.

Anche nel caso di sonno non ristoratore, ovvero quanto ci si sveglia “più stanchi di prima” si può parlare di insonnia, soprattutto se tutti questi sintomi durano da più di un mese causando difficoltà nella vita di relazione del soggetto.

In quanto “primaria”, questo tipo di insonnia esula da altri agenti eziologici e proprio per questo è di difficile risoluzione.

Il trattamento omeopatico mediante simillimum è forse IL trattamento omeopatico per eccellenza: ovvero, quel trattamento che ricerca tra tutti i rimedi quello che comprende la totalità dei sintomi del paziente. Non è di facile individuazione e solo un medico omeopata è in grado di individuare appieno tutte le caratteristiche fisiche, emozionali e mentali che il paziente condivide con il rimedio.

La sindrome climaterica, o “sindrome menopausale”, colpisce le donne a seguito del calo di produzione di ormoni endogeni. La modifica dello stato ormonale colpisce vari sistemi fisiologici: dall’apparato circolatorio (vampate, palpitazioni) al sistema nervoso (alterazioni dell’umore, insonnia).

Altra conseguenza del calo ormonale è una riduzione della secrezione fisiologica a livello intimo, che si presenta con secchezza vaginale accompagnata da calo della libido e alterazione del pH con cambiamenti nella flora batterica simbiotica.

La terapia convenzionale tratta questa sindrome somministrando o per via locale o per via orale ormoni. Ma sono possibili anche altri trattamenti confermati dalla ricerca scientifica: dalla fitoterapia con soia e trifoglio rosso, agli ormoni bioidentici (in particolare il DHEA).

Per queste terapie, poiché comunque a base di ormoni (siano essi vegetali o meno), è indispensabile rivolgersi al proprio ginecologo.
Ma se si è litigato con il ginecologo....

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