Nella teoria omeopatica, anche no! Piuttosto il “phosphorus” omeopatico può accostarsi all’immagine del fiammifero, per i dolori brucianti che provoca e per il “rimedio” verso cui naturalmente è spinto il paziente per risolvere i sintomi: grandi quantità di acqua fredda!
In questo periodo è un rimedio che può coadiuvare nel trattamento delle polmoniti, e nelle infiammazioni del tratto respiratorio. In particolare, un caso di phosphorus avrà polmonite sul lato sinistro, con eventualmente raucedine e afonia senza dolore. I sintomi miglioreranno dopo il sonno ma saranno caratterizzati da una debolezza importante, con sensazione di vuoto alla testa, allo stomaco e in tutto l’addome.
La caratteristica peculiare di Phosphorus rimane comunque la forte tendenza all’emorragie (sangue dal naso, mestruo abbondante, ecchimosi) e la simpateticità della persona: phosphorus è una persona in “ansia” per la propria salute e per quella degli altri.
Questo porta il soggetto phosphorus ad essere una persona estroversa, comunicativa che sta meglio quando può esprimersi, ma che al contempo ha molteplici paure.
Sangue dal naso... datemi dell’acqua fredda!
E un po’ di phosphorus!
23/12/2015 Luca G
Tratto da: "Materia Medica", Vennier