Con il nome comune di "tiglio", si descrivono tre specie differenti di piante: Tilia cordata, Tilia platyphyllos e Tilia americana. La differenza è dovuta alle differenti zone di origine di queste piante, che sono tra le più alte e rigogliose delle zone temperate. Può infatti crescere fino a 20 metri e si riconosce per la foglia bilobata asimmetrica.
Il tiglio è un albero autoctono di tutta l'Europa, ma in Italia è più presente nelle zone del centro-nord dove si produce miele mono-floreale nel periodo tra maggio e luglio (la fioritura).
Il miele di tiglio può cristallizzare più lentamente di altre varietà, ma forma cristalli grossi ed irregolari con colore ambrato chiaro e riflessi giallo-verdi nei mieli più puri.
Infatti, il miele di tiglio può essere spesso miscelato con melata conferendo un colore più scuro al prodotto. Inoltre, a causa della concomitante fioritura del castagno, spesso si può ottenere un miele che è una miscela delle due varietà chiamato "Castiglio". L'aroma in questo caso sarà più tannico e amaro.
Altra "adulterazione" può esser dovuta ai pollini dell'alianto: in questo caso, però il miele avrà una nota da "the alla pesca" persistente all'assaggio.
Il miele di tiglio "puro", invece ha un profumo fresco, balsamico con note di incenso e di resina.
All'assaggio si presenta rinfrescante, con sapore di mentolo, salvia e finale agrumato.
Per queste sue caratteristiche si sposa molto bene con tisane alle erbe, specialità gastronomiche ed è un miele ottimo per gli sciroppi anti-tussivi.
Luca Guizzon