Nella visione antroposofica i disturbi psichiatrici sono analizzati in modo molto approfondito, tanto da superare la semplice visione psicologica e psichica cui siamo abituati.
Più una malattia è mentale, più la causa risiede nel fisico, questa è la visione steineriana, che si differenzia anche dalla più conosciuta psicosomatica, secondo cui un disturbo psicologico viene somatizzato fino a far emergere una malattia fisica.
Steiner propone un ragionamento inverso, suggerendo che sia in realtà il malfunzionamento di un organo a far scaturire una malattia psichica, ipotesi che trova riscontro in alcune alterazioni dei parametri fisiologici che si verificano alla comparsa di una malattia psichiatrica.
E' il caso, per esempio, della iperproteinemia urinaria che si riscontra negli schizofrenici, sintomo di un malfunzionamento renale, e dato obiettivo ufficiale per la diagnosi della stessa.
Gli organi da cui principalmente possono partire le patologie psichiatriche sono: polmoni, cuore, reni, milza.
Ma qual è allora l'approcio terapeutico antroposofico? I rimedi proposti da Steiner e sviluppati negli anni da numerosi medici e farmacisti hanno come comune denominatore la ricostruzione della corretta forma dell'organo da cui parte il disturbo.
In questo caso, con il termine "forma" intendiamo non solo l'anatomia, ma anche la fisiologia e i processi biochimici che risiedono in quel distretto.
Per esempio, molto utile nei casi di depressione o nei pazienti terminali è un rimedio a base di Oro, Incenso e Mirra.
Questo rimedio porta i doni dei Re Magi allo spirito del malato.
Superando l'immagine poetica della tradizione cristiana, quello che interessa ai fini della terapia è la capacità "ricentrante" di questo rimedio che va ad agire sostenendo il cuore e accompagnando l'azione degli altri farmaci che vengono somministrati a un paziente in polifarmaco terapia. Perchè in fondo, ogni malato merita di essere trattato e accolto come un bambin Gesù.
Cristina Guizzon