In un precedente articolo avevamo discusso sull’utilità di praticare un’adeguata attività fisica per il benessere di numerose parti del nostro corpo: dal sistema cardiocircolatorio, all’umore passando per la coordinazione e la salute intestinale.
Non avevamo però approfondito “quanto” esercizio fisico è bene fare.
Ovvio che questo discorso che ci apprestiamo a condurre non è da intendersi rivolto a chi fa sport a livello agonistico, ma piuttosto è rivolto a chi pratica per diletto o per ricercare la miglior forma fisica dell’attività motoria.
Mai come nel caso dell’eservizio fisico sembra valido il detto “il troppo stroppia”.
Infatti, l’effetto collaterale di troppa attività fisica ricade nella diminuzione dello spessore e qualità della cartilagine. La cartilagine è un tessuto semi-elastico che ricopre le estremità ossee e che ne previene l’erosione e lo sfregamento. Un eccessivo utilizzo dell’articolazione può erodere questo strato protettivo, creando infiammazione e dolore.
Si è osservato che l’attività lieve-moderata non inficia la composizione cartilaginea, mentre invece l’attività intensa può ridurre la qualità della cartilagine. Questo può alla lunga portare a stress fisici con dolori articolari.
L’attività moderata o lieve (passeggiata di mezz’ora, bicicletta per un ora), sembra invece non intaccare né spessore né composizione della cartilagine, apportando solo effetti benefici all’organismo.
Effetti benefici che sono sfruttati anche dai terapeuti per importanti terapie. Infatti, i cambiamenti che l’attività fisica apporta alla composizione del corpo, nei livelli ormonali e nella funzionalità immunitaria, sono sfruttati dagli oncologi per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da tumore.
Addirittura, in modelli animali Idorn e Straten hanno dimostrato una riduzione dell’incidenza di tumore praticando una moderata attività fisica. Questo improtante effetto sembra correlato alla stimolazion del sistema immunitario che, alleratato, può svolgere la sua azione di “spazzino” di cellule sospette nel nostro organismo.
Si può quindi passare a definire l’attività fisica “terapeutica” oltre che “salutare”?
Non so voi, ma nel dubbio io sto già camminando…
Luca Guizzon