L'arte di miscelare aromi nacque millenni fa in Medio Oriente per poi diffondersi verso Occidente con le campagne di Alessandro Magno, mutando nel tempo e abbracciando culture sempre diverse.
Ogni profumo ricrea delle sensazioni, delle immagini, soprattutto se partono da una storia.
Questo è il caso di un grande classico, "Eau d'Iparie": una fragranza dalla grande capacità evocativa, dove ogni nota della piramide olfattiva ricrea uno specifico elemento immaginativo, fino a dipingere un quadro che si delinea ogni volta che entriamo in contatto con questo profumo.
"Immagina una città in cui i sentori dell'oriente fanno da padrone: Iparia.
I suoi muri baciati dal sole emanano il profumo intenso di un Oriente ricco di profumi e fragranze. I suoi sentori rari e potenti di incenso si fondono tra loro in un sigillo sensuale e
misterioso, quello de l'Eau d'Iparie"
Ma come descrivere un'immagine con degli aromi?
La piramide olfattiva di questo profumo è per questo molto complessa.
All'inizio è piccante in testa, con le note di Pepe rosa che vanno ad equilibrarsi con quelle più rotonde di Peonia e Rosa.
Come note mediali compaiono la Mirra e il Patchouli che lasciano il posto in chiusura a Muschio e Incenso, conferendo alla fragranza il suo carattere intenso e misterioso che avvolge la pelle in un abbraccio sensuale.
E' un profumo opulento e piccante che cattura con la complessità e diversità delle sue note.
Cristina Guizzon