Presente nelle bacche e nella frutta secca (more, melograno, lamponi, noci), l’acido ellagico è un derivato all’idrolisi di tannini con spiccate proprietà antiossidanti, e non solo.
Scoperto dal chimico Henri Braconnot nel 1831, fu sintetizzato per la prima volta nel 1905 ad opera di Maximilian Nierenstein che lo preparò a partire da algarrobilla, dividivi, corteccia di quercia, melograno, myrobalan e quercia vallonea.
Numerosi studi lo vedono in grado di ridurre la tossicità di numerosi composti sulla motilità degli spermatozoi.
Ma altre possibili applicazioni di questo composto, recenti studi ne ipotizzano l’efficacia per il trattamento del deficit cognitivo in pazienti anziani.
Alla dose di 50mg/die per 12 settimane, si è osservato un miglioramento nei livelli del comparto lipidico nel sangue (i pazienti trattati erano tutti in sindrome metabolica), e un aumento del 20% del fattore cerebrale neutrofico. In aggiunta, si è osservato anche una riduzione dei livelli di cortosolo.
Ma tutti questi dati sarebbero poco interessanti, se non si fossero tradotti, com’è accaduto, in un miglioramento significativo della performance cognitiva.
In campo dermatologico, l’acido ellagico è in grado di migliorare la pigmentazione della pelle dopo esposizione a raggi UV. L’assunzione di 100 o 200mg/die di acido ellagico per 4 settiamne ha dimostrato un aumento della melanina, della luminanza e un’impressione soggettiva di miglior “luminosità della pelle”.
A livello cutaneo, l’utilizzo per via topica assieme ad arbutina è stato studiato per la riduzione del melasma. Un piccolo studio americano ha dimostrato una significativa riduzione della pigmetnazione cutanea, sia che si utilizzasse acido ellagico di sintesi, sia estratto da pianta.
Ma se si ritrova in molte piante, perchè citare il melograno nel titolo?
Perchè dal punto di vista di disponibilità di materia prima, si trova quasi esclusivamente come estratto titolato di melograno.
Luca Guizzon
Fonti
Appl Physiol Nutr Metab. 2018 Mar;43(3):266-273. Chronic administration of ellagic acid improved the cognition in middle-aged overweight men. Liu Y
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