A seguito dell’allungamento dell’aspettativa di vita, gli studiosi stimano che nel 2030 oltre 1,2 miliardi di donne saranno in menopausa.
Di per sé è un dato che può lasciare indifferenti, se non fosse per i sintomi che si correlano alla menopausa e che potranno diventare di estrema rilevanza sociale. Vampate di calore, sudorazione notturna, umore altalenante, disturbi del sonno e depressione sono alcuni delle situazioni che maggiormente si presentano in questa fase delle vita delle donne.
Poiché queste condizioni sono tutte attribuibili ad un calo della secrezione endogena di ormoni, la soluzione principe è l’utilizzo di terapie ormonali sostitutive.
Tra queste, sta sempre più prendendo piede la terapia a base di ormoni bioidentici. Questi sono ormoni in tutto e per tutto uguali a quelli che il nostro organismo produce naturalmente e che possono venire allestiti come preparati personalizzati sulla base delle necessità della singola paziente.
Come ha anche dimostrato Stephenson ancora nel 2013, i risultati ottenibili sono di enorme rilevanza terapeutica, soprattutto per gli aspetti psicologici: diminuzione dell’ansia, delle vampate, miglioramento dell’umore, riduzione dello stress, etc. Inoltre, il dosaggio personalizzato sembra non alterare il potenziale pro-trombotico degli ormoni, come invece accade con gli ormoni modificati.
Tra gli ormoni bioidentici, un ruolo importante lo gioca il progesterone. Questo può essere impiegato sia in ambito tricologico, contro il diradamento dei capelli, sia per via transdermica per avere un’azione sistemica nel trattamento dei sintomi menopausali.
Normalmente questo ormone viene associato a degli estrogeni, poiché si è osservato che la maggior parte degli effetti farmacologici del progesterone richiede l'innesco estrogenico.
L’uso del progesterone e di estrogeni bioidentici è stato visto in grado di prevenire l’iperplasia endometriale causata da estrogeni, con un miglioramento dei sintomi vasomotori e della qualità della vita.
Il progesterone, a seconda dell’azione desiderata può essere somministrato per varie vie: ad esempio, per proteggere l’endometrio si può utilizzare una crema al 4% di progesterone applicata localmente per almeno 10 giorni al mese, mentre l’applicazione transdermica è più utile per il controllo delle vampate.
Inoltre, da una revisione sistematica del 2016 è apparso come il rischio di sviluppo di neoplasie alla mammella, sia minore utilizzando progesterone e ormoni bioidentici, rispetto ad analoghi di sintesi.
Nell’ambito della prevenzione, il progesterone vien spesso prescritto sia per proteggere l’endometrio che il seno.
Una revisione della letteratura scientifica pubblicata i primi mesi di quest’anno ha valutato l’effetto protettivo del progesterone bioidentico per la prevenzione del carcinoma mammario. Stute e Wildt, gli autori di questa revisione, evidenziano che l’utilizzo del progesterone e della terapia ormonale sostitutiva può aiutare a ridurre il rischio di carcinoma mammario.
Ovviamente, tutti gli altri fattori di rischio quali fumo, e alimentazione scorretta, sono da cercare di limitare per un effetto ottimale.
Luca Guizzon
Climacteric. 2018 Apr 9:1-9. "Evidence on the use of progesterone in menopausal hormone therapy." Mirkin S
Int J Pharm Compd. 2013 Jan-Feb;17(1):74-85. "The effects of compounded bioidentical transdermal hormone therapy on hemostatic, inflammatory, immune factors; cardiovascular biomarkers; quality-of-life measures; and health outcomes in perimenopausal and postmenopausal women." Stephenson K et al
Climacteric. 2016 Aug;19(4):316-28. "The impact of micronized progesterone on the endometrium: a systematic review." Stute P et al
Climacteric. 2018 Apr;21(2):111-122. "The impact of micronized progesterone on breast cancer risk: a systematic review." Stute P et al