Il 2018 sembra promettere bene quanto a cime innevate (anche troppo in certe regioni d’italia).
Il nostro corpo, quando svolgiamo attività fisica ad altitudini elevate sfrutta soprattutto l’energia derivata dal consumo di carboidrati.
A breve nella sezione “fitoterapia”, parleremo di cioccolato e di come possa inserirsi nell’attività fisica. Infatti, oltre ad essere una ghiotta fonte di zuccheri semplici a rapido assorbimento, introduce nel nostro corpo altre sostanze in grado di sostenere e potenziare l’attività muscolare.
Ma, lasciamo il dolce momentaneamente da parte per per analizzare altre sostanze, meno golose, ma altrettanto interessanti per migliorare la performance sulla neve.
Ci viene in mente l’articolo di Gross e Bieri, che nel 2014 hanno valutato l’effetto della supplementazione con 4,8g /die di beta-alanina in sciatori agonistici.
La beta-alanina è beta-aminoacido in grado di aumentare la resistenza muscolare in condizioni aerobiche ed anaerobiche e di ritardare l’insorgenza dell’affaticamento. Una volta introdotta nell’organismo, la beta-alanina può essere metabolizata in carnosina. Questo dipepetide ha attività tampone ed in grado di accumularsi nelle fibre muscolari a contrazione rapida (quelle utlizzate durante l’attività dello sci alpino) per evitarne l’accumulo di acido lattico e l’affaticamento.
In particolare, si è ossservato che assumento beta-alanina 20 minuti prima dell’attività sportiva, si ottine eun aumento delle scorte di carnosina, con decremento del senso di fatica e aumento della forza reistente.
Nove sciatori agonisti, hanno assunto beta-alanina in diverse somministrazioni per 5 settimane, per poi effettuare dei test di laboratorio che mimavano lo sforzo intenso e breve dello sci
Gli atleti hanno ridotto l’accumulo di acido lattico, aumentato il contributo aerobico all’attività e ridotto il deficit di ossigeno, con au aumento generale della forza esplosiva.
Ma non esiste solo la discesa con gli sci.
In caso di sci alpinismo….. [to be continued}
Luca Guizzon
Fonti: