La vitamina A è la vitamina di cui tradizionalmente si considera ricca fonte la carota. In realtà, con questo termine si raggruppano un insieme di sostanze, con struttura simile che hanno tutte la medesima funzione della molecola capostipite, ovvero il retinolo.
La vitamina A ha un ruolo importante per vista, soprattutto durante lo sviluppo embrionale, ma trova interessanti applicazioni anche a livello cutaneo.
Oltre alle “famose” carote, altre fonti alimentari ricche di vitamina A sono il fegato, il rosso dell’uovo dove si trova come tale, e burro e panna dove si trova esterificata con l’acido palmitico.
Nel 1943, il dottor Strumfjord intuì l’importanza della vitamina A non solo per il processo visivo, ma anche per trattare l’acne. Infatti i retinoidi riescono a normalizzare la proliferazione dei cheratinociti e la loro maturazione, limitando contestualmente la produzione di sebo e i processi infiammatori.
La tretionina, un appartenente alla “famiglia” della vitamina A, riduce la coesione delle cellule nello strato cheratosico della pelle, velocizzando il rinnovamento dell’epidermide. In aggiunta, stimola il ricambio delle cellule follicolari, favorendo l’auto-estrusione dei comedoni esistenti e limitando la formazione di nuovi “punti neri”.
Questi effetti si manifestano più o meno intensamente a seconda della durata del trattamento topico: in una prima fase si priviligeranno gli effetti sull’epidermide, per poi comparire gli effetti a livello del dotto pilosebaceo.
La “Global Alliance to Improve Outcomes in Acne”, raccomanda una terapia di prima scelta a base di retinoidi per trattare l’acne, tranne quelli con i gradi di malattia più severe.
In questi casi, la Global Alliance suggerisce di utilizzare in combinazione con la tretionina alla dose dello 0,025% un antibiotico quale la clindamicina alla concentrazione dell1%. Questa associazione è stata studiata per minimizzare l’irritazione della pelle e ottimizzare l’aderenza terapuetica del paziente. Ha dimostrato efficacia per trattare sia le lesioni infiammate che on infiammate.
Ma la tretionina ha dimostrato di essere utile anche per il trattamento dei danni da phtoaging.
il danneggiamento della pelle causato dall’esposizione al sole si caratterizza per rughe profonde,ecchimosi, rigicità, macchie solari, teleangiestasie e ruvidità- Il meccanismo con cui i raggi UV inducono il danno è multifattoriale, ma i retinoidi riescono a ridurne i sintomi.
Sperimentalmente, infatti, la tretinoina sembra indurre la regressione delle rughe sottili tipiche del fotoinvecchiamento
Alla base di questi risultati si crede ci sia l’aumento della produzione di collegene (o la minor degradazione dello stesso) a seguito dello stimolo dell’attività dei fibroblasti indotta da tretionina. Il farmaco sembra anche ridurre lo spessore dello strato corneo dell'epidermide e quindi ridurre l’effetto “ottico” che crea la ruga.
Tuttavia il trattamento con vitamina A, sia topico che per via orale (nelle forme più gravi) è da attuarsi sotto rigoroso controllo medico. Infatti a dosi elevate si può inaridire ed infiammare la cute per via topica, mentre per via orale si può presentare caduta dei capelli delle ciglia, cefalea, affaticamento epatico, vomito fino a sonnolenza ed aumento della pressione intracranica.
Ma con le dovute attenzioni… avete mai visto un coniglio con l’acne?
Luca Guizzon
Topical Retinoids: Therapeutic Mechanisms in the Treatment of Photodamaged Skin.Am J Clin Dermatol. 2016 Jun;17(3):265-76. Riahi R et alAm J Clin Dermatol. 2016 Jun;17(3):265-76. Riahi R et al
"Clindamycin phosphate 1.2% / tretinoin 0.025%: a novel fixed-dose combination treatment for acne vulgaris." Ochsendorf F, J Eur Acad Dermatol Venereol. 2015 Jun;29 Suppl 5:8-13.Clindamycin phosphate 1.2% / tretinoin 0.025%: a novel fixed-dose combination treatment for acne vulgaris." Ochsendorf F, J Eur Acad Dermatol Venereol. 2015 Jun;29 Suppl 5:8-13.