Ah, finalmente un po’ di fenilalanina!
Potrebbe essere questa l’espressione soddisfatta del nostro sistema limbico dopo l’assuzione di uno yogurt. Infatti la fenilalanina, aminoacido proteico essenziale, è un precursore della sintesi del neurotrasmettitore Dopamina (ovvero, il responsabile della sensazione di “appagamento”, tra le altre cose).
La fenilalanina si ritrova in tutti i cibi fermentati (soprattutto yogurt e miso), così come nei succhi e nei vegetali.
L’efficacia sul tono dell’umore della fenilalanina è stata analizzata già nel 1979 in un confronto testa-a-testa con l’imipramina (Farmaco antidepressivo che lavora sulla serotonina e noradrenalina). Somministrando la medesima quantità di fenilalanina o imipramina (150-200mg/die) per 30 giorni, i pazienti hanno registrato il medesimo miglioramento per ciò che concerne il tono dell’umore (migliorando nettamente il livello di partenza). L’imipramina si è dimostrata più “veloce” nel migliorare lo stato ansioso, pur essendo la fenilalanina in grado di migliorare precocemente la qualità del sonno.
A corollario dell’attività antidepressiva non possiamo non citare gli effetti sulla vitiligine.
I mono-trattamenti per la vitiligine non stanno riscontrando particolare successo né nel mondo scientifico né nella pratica clinica.
Recentemente sono sempre più le terapie di combinazione che si attuano per cercare di risolvere la patologia. Un esempio portato da Buggiani e Lotti riguarda per l’appunto un gel composto da fenilalanina, acetil-cisteina ed estratto di cucumis melo in associazione al trattamento microfototerapico rispetto al trattamento fototerapico con un unguento di clobetasolo propionato 0,05%. Dopo 12 settimane di trattamento, entrambe le combinazioni (microfototerapia+clobetasol o microfototerapia+gel di fenilalanina) hanno registrato un’eccellente repigmentazione nella maggioranza dei pazienti. Nel caso del gel di fenilalanina non si sono neppure registrati particolari effetti collaterali.
Volendo combinare ulteriormente i “protagonisti” dello studio appena citato, si è provato ad associare all’integrazione orale di fenilalanina, un gel con il medesimo principio attivo e un unguento di clobetasolo. Il tutto con adeguata esposizione alla luce solare o a lampade UVA.
Dopo 6 mesi di trattamento, il 90,9% dei partecipanti ha migliorato significativamente la propria vitiligine, con prevalenza di miglioramento sul viso e sul tronco.
Ecco quindi i due meccanismi “antidepressivi” della fenilalanina: stimola la produzione di dopamina, e fa sparire la vitiligine... più felici di così!
Luca Guizzon (si vede dal sorriso che deve aver appena preso la sua dose di fenilalanina giornaliera...)
Fonti: