Si avvicina il Natale 2016, e come ogni Natale sale la curiosità attorno alla mirra, uno dei doni dei Re Magi.
Nel caso biblico, in realtà, la mirra ha esclusivamente un valore simbolico: era infatti uno dei componenti principali dei vari unguenti e oli sacri, oltre ad essere usata per le imbalsamazioni già nell’antico Egitto.
Donare mirra, insomma, significava riconoscere la sacralità del bambino in questione.
A livello più profano comunque, gli estratti di mirra sono stati da sempre usati in modi diversi, per sfruttarne le proprietà disinfettanti che la pratica sembrava suggerire.
Da vent’anni a questa parte però, alle convinzioni popolari si sono aggiunti i test di laboratorio, che ne stanno provando sempre più le qualità terapeutiche: anche se fino ad ora i test su patologie umane sono state scarse o nulle, ottimi risultati stanno arrivando dalle analisi in vitro e su topo.