Di arnica ne abbiamo sentito parlare in tutte le salse, dalla fitoterapia, all’omeopatia, alla medicina popolare. Sembra quindi incredibile che una pianta così nota ed utilizzata sia “relativamente” di recente scoperta.
Infatti, la prima testimonianza scritta dell’uso di arnica risale non ai tempi dei greci o dei romani (come per la maggior parte delle piante delle nostre latitudini), ma all’anno mille, grazie a Santa Ildebranda.
L’arnica, crescendo solo in montagna, era sconosciuta ai medici e agli studiosi dell’epoca ed era utilizzata solo dalla popolazione autoctona, essiccandone la radice ed utilizzandola come primitivo “tabacco da fiuto”.
La splendida corolla gialla è la parte utilizzata a fini terapeutici, ricca di carotenoidi (da cui il colore) e terpeni, ai quali è attribuita l’efficacia terapeutica dell’arnica come antiinfiammatorio.