Con il termine “glaucoma” si intende genericamente un gruppo di patologie oculari i cui sintomi Accumunanti sono il danneggiamento cronico e progressivo del nervo ottico, con alterazioni delle fibre nervose retiniche.
Il glaucoma può provocare lesioni irreversibili: se non diagnosticato in tempo può causare gravi danni alla vista e, in alcuni casi, ipovisione o cecità. Negli stadi più avanzati si ha una visione cosiddetta "tubulare", poiché si è persa la visione periferica mentre si vede ancora al centro del campo visivo.
Uno dei primi sintomi è la pressione oculare elevata, ma tale condizione da sola non sempre giustifica la diagnosi di glaucoma. Lo stato della papilla ottica (testa del nervo ottico) e lo studio del campo visivo potrebbero evidenziare o meno danni al nervo ottico e sciogliere ogni eventuale dubbio.
Esistono esami specifici (GDX-OCT e RTA-TALIA) che aiutano a diagnosticare la malattia nelle fasi iniziali, quando la malattia è sicuramente più controllabile e gestibile.
Normalmente il glaucoma, in senso lato, viene trattato mediante colliri a base di prostanoidi (latanoprost) in associazione con beta bloccanti che consentono una singola applicazione al giorno ed il controllo della progressione della malattia.
In un precedente articolo (QUI) avevamo analizzato la, secondo noi, scarsa efficacia dei derivati della cannabis per il trattamento di questa patologia. Nonostante il trattamento del glaucoma non-responsivo ai tradizionali trattamenti con cannabis per via orale sia stato previsto dal Ministero.