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Fitoterapia

Il Ginkgo biloba è forse la pianta più antica oggi esistente: popola la terra da 250 milioni di anni senza mostrare cenni di cedimento, resiste a climi anche molto rigidi e si adatta a diversi tipi di terreno. Inoltre, in controtendenza rispetto a molte altre piante e animali, è riuscita a fare dell’uomo un ulteriore fattore del suo successo: il fatto che oggi sia diffusa in gran parte del mondo, e non solo nell’originaria Cina, è dovuto al fatto di essere riconosciuta come un’eccellente pianta ornamentale, ideale per molti parchi e giardini occidentali.

Come se non bastasse, Ginkgo si propone anche come un’importante risorsa a livello fitoterapico: i flavonoidi e ginkgolidi estratti, infatti, hanno notevoli proprietà micro vascolari, sfruttabili in caso di problemi alla circolazione sanguigna. Oltre ad un generale effetto antiossidante, queste sostanze promettono la riduzione degli spasmi arteriolari con un conseguente miglioramento della microcircolazione, un più efficace scambio di ossigeno e glucosio tra sangue e tessuti, l’inibizione della sintesi sia di nitrossido che del cosiddetto PAF, il fattore di aggregazione piastrinica.

L’Astragalo è una pianta cinese da sempre utilizzata per combattere il raffreddore. Da molti anni è sotto la lente d’ingrandimento degli esperti, intenti a capire quanto la sua capacità di affrontare le infiammazioni di origine virale sia estesa. Il sogno è addirittura quello di utilizzare il suo estratto per affiancare alcuni casi di trattamento chemioterapico, al fine di aumentare le difese immunitarie e godere di un’efficace antiossidante.

In particolare, il principio attivo più prezioso deriva da alcuni polisaccaridi chiamati astragalolucani: questi si trovano in grande quantità nelle radici della pianta, e riescono a stimolare l’attivazione del sistema immunitario.

Un articolo pubblicato dalla rivista Pediatrics conferma quello che tutte le nonne sanno da sempre: il miele è efficace contro la tosse, e aiuta a dormire bene.

Quello che nessuna nonna ci ha mai detto è quale sia il miele migliore. Ecco allora arrivare in soccorso uno studio scientifico, che mette a confronto tre tipi di miele: quello all’eucalipto, quello agli agrumi e il classico millefiori, cercando di misurarne l’efficacia in bambini affetti da infezione all’apparato respiratorio superiore.

C’è uno studio orientale (Iraniano) che promette meraviglie nella lotta contro la depressione. Come consuetudine in questi casi, bisogna diffidare dei risultati provenienti da un unico paese e aspettare che vengano confermati in altre parti del mondo. Quaranta persone poi, possono anche voler dire ben poco.

Nonostante questo, non c’è dubbio che la ricerca asiatica stia dimostrando giorno dopo giorno gli effetti benefici dello zafferano sul nostro organismo.

Ecco che arrivano i primi riscontri: l’esperimento recente più interessante compara, per quanto possa sembrare azzardato, gli effetti della spezia gialla a quelli del Prozac, il noto antidepressivo a base di fluorexina.

Negli ultimi anni, grandi aspettative sono state riposte sulla radice proveniente dal Nord Europa e dalla Siberia. Rodiola ha sempre promesso effetti positivi su diversi fronti, in particolare sul piano fisico e della concentrazione.

Partiamo dalle notizie più confermate, riassumibili nel suo benefico influsso psicofisico, in particolare per quanto riguarda la prestanza atletica e i livelli di attenzione.

I principi attivi della radice facilitano infatti la sintesi delle proteine da parte dell’organismo, riducendo il tempo necessario per il recupero muscolare dopo un esercizio fisico. Se vengono confermati poi i risultati di un recente studio, portato a termine grazie alla partecipazione di un gruppo di studenti, rodiola può essere considerata utile per mantenere alto il livello di concentrazione. Gli studenti sottopposti alla cura con rodiola hanno infatti ottenuto risultati migliori negli esami scolastici, rispetto al gruppo trattato con acqua e zucchero.

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