Il Ginkgo biloba è forse la pianta più antica oggi esistente: popola la terra da 250 milioni di anni senza mostrare cenni di cedimento, resiste a climi anche molto rigidi e si adatta a diversi tipi di terreno. Inoltre, in controtendenza rispetto a molte altre piante e animali, è riuscita a fare dell’uomo un ulteriore fattore del suo successo: il fatto che oggi sia diffusa in gran parte del mondo, e non solo nell’originaria Cina, è dovuto al fatto di essere riconosciuta come un’eccellente pianta ornamentale, ideale per molti parchi e giardini occidentali.
Come se non bastasse, Ginkgo si propone anche come un’importante risorsa a livello fitoterapico: i flavonoidi e ginkgolidi estratti, infatti, hanno notevoli proprietà micro vascolari, sfruttabili in caso di problemi alla circolazione sanguigna. Oltre ad un generale effetto antiossidante, queste sostanze promettono la riduzione degli spasmi arteriolari con un conseguente miglioramento della microcircolazione, un più efficace scambio di ossigeno e glucosio tra sangue e tessuti, l’inibizione della sintesi sia di nitrossido che del cosiddetto PAF, il fattore di aggregazione piastrinica.