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Fitoterapia

Tra i tanti rimedi naturali contro influenza, raffreddori e sinusiti, il sambuco è uno di quelli maggiormente utilizzato nei secoli dalla medicina popolare.

Oggi si pensa abbia proprio un’attività antivirale, in particolare contro i virus dell’influenza e dell’herpes simplex. Ancora una volta, studi scientifici confermano ciò che l’uso tradizionale aveva scoperto da tempo: uno sciroppo di sambuco può essere considerato un sicuro ed efficace trattamento per l’influenza di tipo A e B.

Sono forse le due spezie che dominano il periodo natalizio, amate e odiate per il loro carattere intenso: garofano e cannella mostrano sempre più le loro proprietà benefiche, forti di una storia millenaria e di una sperimentazione che interessa tutti i continenti.

Africani, indiani, cinesi, greci, latini e medievali: ovunque nel mondo e in ogni tempo queste spezie sono state protagoniste della cucina e della medicina popolare.
Non è forse un caso che, dopo tutto questo tempo, il vin brulé si sia affermato come bevanda del periodo più freddo dell’anno, quello caratterizzato dal picco influenzale: il decotto di garofano e cannella è infatti un efficacissimo anti-influenzale. E non è certo un caso che queste spezie vengano usate in lauti banchetti e grandi abbuffate: non si tratta solo di una questione di sapori o di gusto per l’esotico, ma di buona digestione. Il chiodo di garofano aumenta la salivazione e la secrezione di enzimi da parte dello stomaco, in più stimola il movimento del tubo digerente. La cannella, dal canto suo, favorisce la circolazione sanguigna, aiutando a smaltire meglio i grassi.

Il 15 dicembre è entrato in vigore il Decreto Ministeriale 9/11/15 (pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 30 novembre 2015), che definisce in modo più chiaro le condizioni di prescrizione e preparazione della Cannabis.gazzetta_30_novembre_2015
La prima novità che ci presenta il decreto è il riconoscimento come forme di assunzione solo per il decotto o la vaporizzazione, non essendovi studi specifici e/o metodi validati per l’estrazione della cannabis in altro solvente (vedi l’olio).

Iniziano i primi freddi, ma qualche mese fa....

Il rosmarino è una delle piante spontanee più diffuse nel Mediterraneo, e il suo profumo porta subito alla mente le migliori spiagge della nostra costa, magari in un giorno d’estate, con il vento caldo che alza gli aromi della terra. Per i più, non è che un ingrediente indispensabile della nostra tradizione culinaria.
È stato usato come rimedio naturale dalle nonne di tutti i tempi per improbabili infusi, chiamati a risolvere i più diversi disturbi psicofisici: dalle cefalee alle coliche, dalla stitichezza alla depressione. Come spesso accade, i classici rimedi della nonna si rivelano perlopiù grossolani, ma hanno sempre nel profondo un seme di verità.

Il tiglio fa parte della famiglia delle tiliaceae, è un albero originario dell’Europa e della zona temperata.
Con il termine tiglio si indicano solitamente le due varietà spontanee (cordata e platyphyllos) che si differenziano per la dimensione delle foglie, il Tilia platyphyllos è anche detto “tiglio estivo” per la sua fioritura precoce, mentre Tilia cordata fiorisce circa due settimane dopo e viene detto “tiglio invernale”.
Il nome potrebbe derivare da ptilon (ala), per la forma della brattea alata che accompagna il peduncolo del fiore, oppure da da telum (giavellotto) a merito dell’utilizzo antico del suo legno nella fabbricazione di quest’arma.
Come la quercia, questo elegante e possente albero fa da sfondo a riti e misteriose cerimonie tipiche delle saghe nordiche, particolarmente celebrate dagli antichi popoli germanici. La sacralità del tiglio e la sua possibilità di arrivare alla venerabile età di mille anni, hanno fatto assumere a quest’albero il simbolo della longevità.
Il tiglio è consigliato nella tradizione per il trattamento del raffreddore e di stati di raffreddamento dove sia indicato un aumento della sudorazione; inoltre, la medicina popolare lo indica anche come mucolitico, espettorante, antispastico e sedativo della tosse.
Tradizionalmente è anche utilizzato per il trattamento delle coliche a livello renale (ma anche epatico) e come cura per la litiasi.

Se la risposta è no, forse è merito della sua dieta a base di foglie di eucalipto: una pianta che funge contemporaneamente da casa e da dispensa per il simpatico animale australiano.
Certo, a livello calorico le foglie dell’albero tropicale non garantiscono molta energia, ed è proprio per questo che il marsupiale si concede pochissime ore di veglia durante la giornata, passate per lo più a cibarsi.
Lo scarso valore nutrizionale non si traduce però in generale mancanza di qualsiasi proprietà. Non sarà dunque granché in cucina, ma è su altri fronti che l’eucalipto mostra tutte le sue interessanti potenzialità: dalle foglie fresche si estraggono infatti polifenoli e eucaliptolo, alla base di molti rimedi balsamici diffusi in tutto il mondo. Si possono trovare in commercio non solo sciroppi e gocce nasali, ma anche unguenti e supposte a base di eucalipto, fino addirittura ad alcune gomme da masticare, che tentano di sfruttarne le proprietà antiplacca. Nel passato, si è persino pensato all’estratto di eucalipto come rimedio per il diabete, ma in questo settore gli studi non sono ancora del tutto soddisfacenti.

Restiamo dunque sui suoi effetti più comuni e studiati, presentando un paio di recenti esperimenti volti a dimostrare l’efficacia dell’estratto di eucalipto per il buon funzionamento delle vie respiratorie. È stato infatti testato su pazienti affetti da due patologie polmonari diffuse e importanti, quali l’asma e la broncopatia cronico ostruttiva.

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