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Fitoterapia

La mirra e i suoi quattromila anni al servizio dell’uomo

Oltre ad essere un dono ideale per progenie divina, la mirra è stata largamente utilizzata nella storia dell’uomo, e in particolare nel Medio Oriente, dove l’omonimo albero ha sempre donato in abbondanza la sua aromatica resina.

Da profumo per ambienti a insetticida, da unguento per imbalsamazioni a digestivo: questi sono tutti utilizzi oramai dimenticati, e in certi casi non trovano nemmeno conferma dal punto di vista scientifico.

Quel che è certo, però, è che la mirra possiede alcune interessanti proprietà antiinfiammatorie, analgesiche e disinfettanti: oggi le si sfrutta solo per vie esterne, contro acne o abrasioni cutanee, gengiviti, tonsilliti e stomatiti, tra le altre cose.

Ed è stata proprio la sua efficacia contro un particolare tipo di stomatite (MiRAS) ad essere testata recentemente in uno studio arabo: gli effetti di un gel a base di mirra sono stati messi a confronto con quelli di un analogo gel all’aloe vera e con quelli di un gel-placebo. Novanta pazienti che soffrivano di ulcera da meno di due giorni sono stati trattati con uno dei tre preparati, quattro volte al giorno per un periodo di cinque giorni. Al quarto e al sesto giorno una visita medica ha raccolto i risultati, registrando i cambiamenti nelle dimensioni dell’ulcera, l’intensità del dolore provato, la presenza o meno di eritema ed essudazione.

Ebbene, il 76.6% dei pazienti che hanno usato il gel all’aloe vera sono guariti completamente dall’ulcera, mostrando in gran parte dei casi un abbassamento netto di eritema ed essudazione, mentre il 76.7% dei pazienti trattati con la mirra hanno dichiarato di non sentire quasi alcun dolore, specialmente durante la visita del sesto giorno. Inoltre, non sono stati evidenziati effetti collaterali con l’uso dei tre gel.

Nel confronto diretto, il preparato di aloe vera si conferma migliore per ridurre la dimensione dell’ulcera, l’eritema e l’essudazione; ma il gel alla mirra si è rivelato addirittura più efficace per quanto riguarda il trattamento del dolore. Ecco allora un’altra conferma delle proprietà farmacologiche della mirra.

In conclusione, non bisogna però dimenticare che si tratta di una sostanza che può presentare qualche controindicazione, soprattutto se utilizzata in maniera scorretta: non deve infatti essere assunta per via orale, perché potrebbe causare nausee, diarrea o tachicardia; inoltre sono stati riscontrati alcuni casi di dermatite allergica. Niente di grave, come spesso accade con i preparati a base naturale, ma è d’obbligo un minimo di attenzione e buon senso: del resto, si tratta pur sempre di sostanza per riti e cerimonie, preziosa e sacra.

 

Riccardo Carli

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