Iniziano i primi freddi, ma qualche mese fa....
Il rosmarino è una delle piante spontanee più diffuse nel Mediterraneo, e il suo profumo porta subito alla mente le migliori spiagge della nostra costa, magari in un giorno d’estate, con il vento caldo che alza gli aromi della terra. Per i più, non è che un ingrediente indispensabile della nostra tradizione culinaria.
È stato usato come rimedio naturale dalle nonne di tutti i tempi per improbabili infusi, chiamati a risolvere i più diversi disturbi psicofisici: dalle cefalee alle coliche, dalla stitichezza alla depressione. Come spesso accade, i classici rimedi della nonna si rivelano perlopiù grossolani, ma hanno sempre nel profondo un seme di verità.
Il rosmarino è effettivamente ricco a livello chimico di alcune importanti molecole come i polifenoli, e il suo olio essenziale abbonda di eucaliptolo e canfora. Tutto questo lo rende oggi un opzione naturale consigliata a chi cerca effetti benefici sulla regolarità intestinale, ma la sua azione non finisce a livello dell’addome. Diversi studi stanno portando alla luce le sue proprietà come stimolante neuro-chimico, tanto che, ad esempio, lo si comincia a considerare utile per combattere il declino cognitivo, tipico della terza età.
Sembra infatti che, assunto in quantità misurata, il rosmarino abbia un effetto stimolante sulle capacità cognitive, in particolare sulla reattività della memoria, indipendentemente dal fatto che se ne sfrutti la fragranza con l’olio essenziale, oppure se ne assuma il principio attivo in polvere.
Come detto, l’importante sembra essere innanzitutto il controllo della posologia: uno studio, effettuato su anziani di 75 anni, ha rivelato che la reattività cognitiva migliora fino al dosaggio di 750 mg, ma se assunto in quantità eccessiva (6000 mg) le prestazioni calano vistosamente, risultando addirittura peggiori di quelle del gruppo di controllo, trattato solo con del placebo.
Al di là di questa precauzione, gli effetti positivi della pianta aromatica continuano a trovare conferme: in un recente esperimento, 144 volontari sani sono stati stimolati olfattivamente dall’olio essenziale di rosmarino. Dopo la somministrazione, non solo le facoltà cognitive e le capacità di memorizzazione sono migliorate, ma addirittura l’umore dei volontari sembra averne trovato giovamento.
Sarà forse per questo che ci sentiamo così in pace con il mondo, quando d’estate la brezza marina ci porta il profumo del rosmarino selvatico?
Riccardo C