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Fitoterapia

Sulle "ali" del tiglio

Il tiglio fa parte della famiglia delle tiliaceae, è un albero originario dell’Europa e della zona temperata.
Con il termine tiglio si indicano solitamente le due varietà spontanee (cordata e platyphyllos) che si differenziano per la dimensione delle foglie, il Tilia platyphyllos è anche detto “tiglio estivo” per la sua fioritura precoce, mentre Tilia cordata fiorisce circa due settimane dopo e viene detto “tiglio invernale”.
Il nome potrebbe derivare da ptilon (ala), per la forma della brattea alata che accompagna il peduncolo del fiore, oppure da da telum (giavellotto) a merito dell’utilizzo antico del suo legno nella fabbricazione di quest’arma.
Come la quercia, questo elegante e possente albero fa da sfondo a riti e misteriose cerimonie tipiche delle saghe nordiche, particolarmente celebrate dagli antichi popoli germanici. La sacralità del tiglio e la sua possibilità di arrivare alla venerabile età di mille anni, hanno fatto assumere a quest’albero il simbolo della longevità.
Il tiglio è consigliato nella tradizione per il trattamento del raffreddore e di stati di raffreddamento dove sia indicato un aumento della sudorazione; inoltre, la medicina popolare lo indica anche come mucolitico, espettorante, antispastico e sedativo della tosse.
Tradizionalmente è anche utilizzato per il trattamento delle coliche a livello renale (ma anche epatico) e come cura per la litiasi.

Recenti studi, pubblicati in letteratura internazionale, hanno approfondito gli effetti ansiolitici che vengono attribuiti in particolare all’estratto glicerico di Tiglio. L’estratto glicerico si ottiene mediante un processo di macerazione in acqua, alcool e glicerina delle gemme della pianta: il contenuto in tiliroside, quercitina e rutina del macerato sembra essere responsabile dell’attività sedativa. Infatti uno studio americano ha dimostrato come questi flavonoidi, con attività dose-dipendente, sono in grado di regolare il sistema serotoninergico, ovvero uno dei sistemi fisiologici responsabili dello stato di benessere psicologico.
Ma non è solo sul sistema serotoninergico che il macerato di tiglio esplica le sue proprietà: uno studio in vitro su cellule di ippocampo, ha dimostrato l’azione sui canali per le benzodiazepine (farmaci ansiolitici) e sui recettori GABA-ergici (che, quando attivati inducono un rilassamento del sistema nervoso).
Questi effetti, qualora dimostrati anche in vivo, potrebbero fornire una spiegazione biochimica all’effetto sedativo che sembra proprio del macerato glicerico.

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