C’è uno studio orientale (Iraniano) che promette meraviglie nella lotta contro la depressione. Come consuetudine in questi casi, bisogna diffidare dei risultati provenienti da un unico paese e aspettare che vengano confermati in altre parti del mondo. Quaranta persone poi, possono anche voler dire ben poco.
Nonostante questo, non c’è dubbio che la ricerca asiatica stia dimostrando giorno dopo giorno gli effetti benefici dello zafferano sul nostro organismo.
Ecco che arrivano i primi riscontri: l’esperimento recente più interessante compara, per quanto possa sembrare azzardato, gli effetti della spezia gialla a quelli del Prozac, il noto antidepressivo a base di fluorexina.
Quaranta persone coinvolte dunque, tutte sofferenti di depressione medio-moderata, divisi, come al solito, in due gruppi. Per otto settimane, al primo gruppo è stato somministrato 15 milligrammi di zafferano, una dose la mattina e una la sera, al secondo invece 10 milligrammi di fluorexina, sempre due volte al dì.
Sorprendentemente, i risultati sono stati del tutto simili, con l’insorgere di una ricaduta dello stato depressivo sul 25% delle persone coinvolte, in entrambi i gruppi.
Il vantaggio dell’opzione naturale però è sempre quello degli effetti collaterali, con lo zafferano che ha assicurato meno disfunzioni sessuali e un aumento dell’appetito.
Come detto, è sicuramente troppo presto per cantare vittoria, ma sarebbe un buon risultato anche solo confermare che lo zafferano può affiancarsi alle cure convenzionali, o addirittura potenziarne gli effetti se assunto assieme ai farmaci veri e propri.
Già questo sarebbe una bella notizia per la lotta a una delle malattie più diffuse nei nostri ricchi paesi industrializzati.
RC