Da cibo prediletto per i nativi americani, la Serenoa repens è arrivata ad essere la pianta di riferimento per il trattamento dei sintomi correlati all’ipertrofia prostatica benigna.
Unica della sua specie, il nome di questa pianta è un omaggio ad un botanico statunitense dell’800: Sereno Watson.
L’utilizzo della pianta ha un effetto benefico sulla salute della prostata, dovuto alle sue proprietà antiinfiammatorie e anti-ormonali. Infatti, riduce del 20% la produzione di sostanza proinfiammatorie, inoltre blocca anche la trasformazione di testosterone in diidrotestosterone. Questo secondo ormone è 10 volte più attivo ed è responsabile di molti sintomi dati dall’eccesso di testosterone, dalla perdita dei capelli all’ingrossamento della prostata.
La serenoa può essere utilizzata o da sola o anche in associazione con altri farmaci. Uno tra tutti la tamsulosina: questa molecola si lega ai recettori 1-adrenergici e controlla in tal modo la contrazione della muscolatura di prostata e uretra, aumentando il flusso urinario.
Tanto è importante l’effetto della serenoa per il trattamento dei sintomi della IPB, che è dal 1984 che esiste un farmaco con obbligo di ricetta in commercio.
Ad ulteriore sostegno dell’effetto dell’estratto della pianta, in Corea si è confrontato l’assunzione di tamsulosina e/o serenoa per la riduzione dei sintomi dell’ipertrofia prostatica.
I pazienti hanno ricevuto o tamsulosin 0.2 mg/al giorno e Serenoa repens 320 mg/day o solo il farmaco chimico per 12 mesi. Al termine del trattamento, si è osservato un miglioramneto significativo nello svuotamento vescicale nel gruppo che utilizzava anche la serenoa. Ancora più importante; tale miglioramento si è protratto per altri 12 mesi .
Tale efficacia ci può far sospettare che gli effetti collaterali siano dietro l’angolo. Ed infatti, l’assunzinoe di serenoa non è da prendere sottogamba, in quanto effetti quali disturbi gastrointestinali , nausea, cefalea e riduzione della libido o disfunzioni erettili. Tuttavia la frequenza e l’intensità di questi sintomi sono di gran lunga inferiori a quelli che ci si aspetta utilizzando molecole chimiche con le stesse finalità (esp. finasteride)
Tanto più che tra le due molecole non sembra esserci grande differenza di efficacia (vedi articolo Carraro et al.)…
Luca Guizzon
Prostate. 2015 Dec;75(16):1857-67. "Effects of hexanic extract of Serenoa repens (Permixon® 160 mg) on inflammation biomarkers in the treatment of lower urinary tract symptoms related to benign prostatic hyperplasia." Latil A