Se è vero che ogni professione ha il suo Santo patrono, forse anche la depressione ha il suo.
Potrebbe essere San Giovanni, non tanto per la vita e le azioni del Santo, quanto perché in questo periodo dell’anno (24 giugno – San Giovanni) fiorisce una pianta medicinale che ha assunto la dignità di farmaco per il trattamento della depressione: l’iperico.
Il nome scientifico dell’iperico, Hypericum perforatum, deriva da Hyper-eikon “pianta che cresce sulle vecchie statue” e da “perforatum”, dalle vescicole rosse che si notano sui petali del fiore. Gli antichi usavano questa pianta secondo la teoria delle segnature per curare le ferite. Infatti, facendo macerare i fiori in olio di oliva, si ottiene il cosiddetto “olio di iperico” utile oggi come allora per curare le ferite e per il suo potere antiinfiammatorio.
Ma per alleviare i sintomi della depressione non si utilizza questa preparazione, bensì l’estratto in toto delle parti aeree della pianta.
L’iperico ci da anche l’occasione di comprendere a fondo quanto il sia importante il fitocomplesso di una pianta: l’effetto antidepressivo non si riesce ad ottenere utilizzando una molecola in particolare presente nell’estratto, ma solo somministrando l’estratto in toto.
Infatti, i componenti attivi che si erano individuati (ipericina ed iperforina), presi singolarmente o sono troppo deboli (ipericina) o si degradano troppo velocemente (iperforina). Solo con la contestuale presenza dei flavonoidi presenti nella pianta si riesce a stabilizzare l’iperforina e potenziare l’effetto dell’ipericina.
Se utilizziamo quindi, l’estratto di iperico in toto, blocchiamo il re-uptake di molti neurotrasmettitori e ne aumentiamo la durata d’azione nello spazio presinaptico. Dopo qualche settimana di assunzione, quest’azione induce nei neuroni un cambiamento nella quantità di recettori, migliorando ulteriormente la risposta alla terapia.
E che risposta alla terapia! Stando all’articolo di Seifritz e Hatzinger del 2016, somministrando l’estratto di iperico alla dose di 300mg per 3 volte al giorno per 6 settimane, si sono ottenuti gli stessi risultati antidepressivi osservati nei pazienti in trattamento con 20 mg/die di paroxetina. Il tutto con effetti collaterali lievi o assenti.
Effetti collaterali lievi o assenti non si sono osservati solo in questa pubblicazione: in generale si può affermare che gli effetti collaterali dell’iperico alle dosi standard sono estremamente lievi.
Ciò a cui bisogna stare attenti è che l’iperico sia utilizzato come monoterapia: infatti può ridurre la disponiblità anche del 50% di tutti gli altri farmaci presi contestualmente.
Una mano dal cielo per i depressi, quindi… ma che è meglio che faccia il miracolo da sola!
Luca Guizzon
Fonti:
- "Le 100 erbe della Salute", Fabio Firenzuoli
- "Clinical herbal interactions with conventional drugs: from molecules to maladies."Curr Med Chem. 2011;18(31):4836-50.Chen XW et alClinical herbal interactions with conventional drugs: from molecules to maladies."Curr Med Chem. 2011;18(31):4836-50.Chen XW et al
- "Efficacy of Hypericum extract WS(®) 5570 compared with paroxetine in patients with a moderate major depressive episode - a subgroup analysis." Seifritz E et al, Int J Psychiatry Clin Pract. 2016 Sep;20(3):126-32.Efficacy of Hypericum extract WS(®) 5570 compared with paroxetine in patients with a moderate major depressive episode - a subgroup analysis." Seifritz E et al, Int J Psychiatry Clin Pract. 2016 Sep;20(3):126-32.