È impossibile non l’abbiate mai vista: la rosa canina è uno dei fiori più diffuso in Italia, non solo tra i boschi, ma anche nelle nostre siepi e nel verde urbano.
È da lei che abbiamo ricavato le rose da coltivazione e, almeno dal tempo dei romani, su di lei ci siamo affidati per avere un qualche sollievo curativo naturale.
È nel 2005 però che si è tentato di alzare l’asticella, circa le sue potenzialità. Uno studio ha voluto determinare se un estratto di rosa canina possa ridurre i sintomi, e il consumo di farmaci sintomatici, in pazienti che soffrono nientemeno che di osteoartrite.
Sono stati dunque reclutati 94 pazienti: a 47 è stato somministrato 5g di rimedio fitoterapico ogni giorno per 3 mesi, mentre agli altri è stato dato solo del placebo. All’inizio della terapia, dopo 3 settimane e dopo 3 mesi, si è registrato il dolore, la rigidità, la disabilità e la gravità della malattia.
Test importante: dopo appena 3 settimane di trattamento, ai pazienti è stato chiesto di sospendere il consumo di farmaci sintomatici.
Rispetto al placebo, il gruppo trattato con rosa canina ha ridotto significativamente il dolore, così come il ricorso a farmaci sintomatici. La rigidità, la disabilità e la gravità della malattia non sono cambiate dopo 3 settimane, ma hanno subito un calo notevole al termine dei 3 mesi di studio.
Forti di questo successo, nel 2010 un altro gruppo di ricercatori ha cercato di allargare la gamma di disturbi a cui applicare la rosa canina, testandola contro i sintomi da artrite reumatoide.
Anche stavolta, metà dei pazienti ha ricevuto una capsula contenente 5g di rosa canina, l’altra metà del placebo. Il tutto per 6 mesi. La qualità della vita in generale, l’uso di farmaci sintomatici e la valutazione medica dello stato della malattia sono stati i parametri per decretarne il successo o meno.
Ebbene, nella quasi totalità dei casi (89 pazienti coinvolti, che soffrivano della malattia da almeno 12 anni) la qualità della vita è migliorata grazie alla rosa canina, quando invece chi aveva preso placebo è peggiorato durante il trattamento.
La valutazione parallela da parte dei fisiatri ha dimostrato che la rosa canina migliora i parametri fisici, senza tuttavia alterare la percezione della malattia.
Ecco perché si conferma come un utile aiuto contro questo genere di disturbo, ma sempre da assumere in concomitanza con le terapie convenzionali.